Il presidente della regione Emilia Romagna ha incontrato il governo per discutere dell'emergenza maltempo nella sua regione, ma non è stato affrontato il tema del commissario per la ricostruzione.
Si è svolto oggi, 15 giugno, a Roma il tavolo d'incontro sull'alluvione e l'emergenza maltempo in Emilia Romagna tra governo e rappresentanti del territorio, su cui permane uno stato di allerta meteo.
Alla guida della delegazione degli enti locali c'era, ovviamente, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che non ha nascosto la diversità di vedute tra la sua rappresentanza e l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sul tema del commissario straordinario per la ricostruzione, al centro di dibattiti da settimane.
Bonaccini sottolinea che non si è parlato del commissario nell'incontro di oggi e poi spiega le differenti valutazioni sull'argomento. Per lui e per gli altri rappresentanti degli enti locali, sarebbe fondamentale nominarlo al più presto, in quanto darebbe ulteriore velocità al processo decisionale, mettendo insieme la fase dell'emergenza con quella della ricostruzione. "Ma il governo ha un punto di vista diverso", dichiara il governatore dell'Emilia Romagna augurandosi, però, che si possa arrivare presto a una coincidenza di vedute.
Bonaccini precisa che, nel corso dell'incontro, si è parlato esclusivamente di quelle situazioni emergenziali che devono esser risolte entro l'autunno, per evitare che nuovi, eventuali eventi atmosferici straordinari possano provocare danni irreparabili. Anche su questo, però, sembra che le stime degli enti locali e quelle del governo non siano equivalenti.
Bonaccini, infatti, precisa che gli interventi in questione riguardano strade comunali e provinciali, oltre agli argini dei fiumi, e che la cifra stimata per queste opere si aggira intorno a 1,8 miliardi di euro. Somma ben lontana dai 200 milioni stanziati finora dall'esecutivo e che "sono già stati spesi tutti", dice il governatore, per le situazioni di immediata emergenza.
Bonaccini ritiene che lo stanziamento previsto debba puntare a "togliere dall'isolamento alcune frazioni e località e rimettere in moto il sistema produttivo della regione", rientrando in una stima complessiva da stanziare per l'emergenza che dovrebbe aggirarsi intorno ai 9 miliardi.
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