Accadde oggi, 16 giugno 1846: eletto Papa Pio IX. Giovanni Maria Mastai Ferretti, nato a Senigallia il 13 maggio 1792 e morto a Roma il 7 febbraio 1878, ha segnato la storia della Chiesa perché il suo è stato il pontificato più lungo: quasi 32 anni. Ma non solo. Infatti, quelli in cui fu Papa Pio IX, furono anni, anzi decenni particolarmente densi di avvenimenti che videro la nascita dello Stato italiano e la fine del potere temporale del Pontefice. Il 3 settembre del 2000, Papa Pio IX è stato beatificato da Giovanni Paolo II (nella foto: Pio IX in una fotografia esposta nel Museo Nazionale della campagna dell' Agro romano).
Giovanni Maria Mastai Ferretti: sacerdote (1819), uditore di nunziatura nel Cile (1823-1825), arcivescovo di Spoleto (1831), vescovo di Imola (1832), cardinale prete dei SS. Pietro e Marcellino (1840), Papa il 16 giugno 1846 alla morte di Gregorio XVI. Famoso per essere un prete liberale, con l'amnistia per i delitti politici, in lui riposero grandi speranze molti patrioti italiani. Il Partito Riformista fece di Pio IX la sua bandiera. Peraltro, spinto dal movimento d'opinione pubblica, il pontefice nel 1847 concesse una limitata libertà di stampa, una consulta di Stato, la guardia civica, un Consiglio dei ministri. Preoccupata dalle suddette riforme papali, l'Austria occupò Ferrara nel luglio del 1847, ma la protesta di Pio IX eccitò sempre di più l'opinione pubblica nazionale. Nel 1848 l'esempio degli altri sovrani costrinse il Papa a dare la Costituzione e a nominare il ministero Recchi-Antonelli, nel quale c’erano molti esponenti liberali.
Scoppiata la prima guerra d'indipendenza, dopo avere in un primo tempo deciso l'intervento dello Stato pontificio accanto al Piemonte, Pio IX, decise di ritirarsi dal movimento nazionale. Il Pontefice abbandonò Roma dove il 9 febbraio 1849, fu proclamata la Repubblica Romana. Da Gaeta, ospite di Ferdinando II di Borbone, Pio IX sollecitò l'intervento delle potenze cattoliche: Francia, Austria, Spagna e Napoli. Con il crollo della Repubblica Romana dal corpo di spedizione francese del generale Oudinot, il Papa rientrò nella Capitale nell'aprile del 1850, deciso a difendere a ogni costo il suo potere temporale, nonostante gli inviti alla moderazione che arrivavano dalla Francia.
Perse: l'Emilia, la Romagna, le Marche e l'Umbria, Pio IX riuscì a mantenere Roma e il Lazio solo grazie all'appoggio di Napoleone III. Con la caduta della Francia a Sedan nel 1870 per la guerra franco-prussiana, il Papa perse la tutela francese e poco dopo le truppe italiane occuparono Roma: 20 settembre 1970. Dopo aver protestato duramente, Pio IX si barricò in Vaticano rifiutandosi di accettare la "legge delle guarentigie" votata dal parlamento italiano; deludendo così chi aveva sperato nel suo impegno per una conciliazione tra Chiesa e libertà. Al contrario, il Papa strinse accordi con gli stati assolutisti, polemizzò contro la legislazione anti-ecclesiastica voluta da Cavour e Rattazzi in Piemonte, condannò in blocco la civiltà moderna con l'enciclica "Quanta cura e il Sillabo".
Pio IX si pronunciò tra l'altro contro il razionalismo e il liberalismo, la libertà di coscienza, la separazione della Chiesa dallo Stato e l'istruzione laica; proibì ai cattolici italiani di partecipare alla vita politica con il famoso "non expedit". E ancora: il Kulturkampf in Germania e la denuncia del concordato da parte del governo austriaco. Senza dimenticare che sotto il suo pontificato fu proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione e definito quello dell'infallibilità pontificia, proclamato nel concilio Vaticano I. Infine, le "Litterae ad Orientales" impostarono in chiave moderna il problema del "ritorno" dei cristiani ortodossi separati all'unione con Roma.
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