La morte di Silvio Berlusconi ha innescato una serie di polemiche sulla valutazione del suo operato politico e del suo peso nella storia del Bel Paese. Da una parte ci sono i partigiani di Forza Italia, coloro che hanno guardato al Cavaliere come una guida e un uomo fondamentale per questa Nazione; dall'altra ci sono i suoi detrattori, nei quali si identifica chi non intende chiudere un occhio sulle vicende più oscure dell'imprenditore milanese.
Tra gli appartenenti a quest'ultimo gruppo c'è anche Giuseppe Conte, che ad un'intervista per Il Fatto Quotidiano ha definito «surreale» il processo di canonizzazione in atto nei confronti del defunto leader di Forza Italia.
Giuseppe Conte è stato protagonista della decisione, forte quanto discussa, di non recarsi ai funerali di Silvio Berlusconi, tenutisi in Duomo a Milano lo scorso mercoledì. Per il capo dei 5 Stelle, il suo è stato un gesto di «rispetto sia nei confronti dei suoi cari e di tutti coloro che l’hanno amato e sostenuto, sia nei confronti dei principi e dei valori della nostra comunità politica».
Ciò che davvero non va giù a Giuseppe Conte è, in particolar modo, la celebrazione televisiva a reti unificate a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, segnale, secondo il pentastellato, di quanto «abbia inciso il conflitto di interessi di cui Berlusconi è stato intrinsecamente portatore».
Inoltre, Conte si è detto perplesso a proposito della scelta di interrompere le attività delle istituzioni, Parlamento compreso, in virtù del lutto nazionale.
Il leader del Movimento 5 Stelle è stato molto critico specie nei confronti di D'Alema, che avrebbe dato parzialmente ragione a Berlusconi sul suo rapporto con i giudici: «stiamo facendo passi indietro su tutto il fronte del contrasto alla corruzione», ha detto Conte.
Infine, l'ex presidente del Consiglio grillino ha ribadito il suo no alla riforma della giustizia, dicendo che ritiene
Il leader del M5S ha colto l'occasione anche per ricordare la manifestazione a Roma dedicata a diritti e lavoro indetta proprio dal suo partito. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di
Conte ricorda che si tratta di un appuntamento senza particolari connotazioni politiche e che sarà quindi aperto a tutti gli interessati e a tutte le forze politiche. Questa apertura avvallerebbe quanto Conte ha ribadito a Schlein, segretaria Dem, durante la loro ultima telofonata, ossia la volontà comune di creare non «una piazza chiusa, ma inclusiva rispetto al contributo di tutti».
Proprio su Schlein in pentastellato si sofferma un momento prima di chiudere la sua intervista. Giuseppe Conte esclude un'alleanza organica con il PD, ma dice di «trovare naturale» il dialogo con i democratici.