A sorpresa Beppe Grillo arriva a Roma, nella manifestazione della sua creatura. Contro la precarietà, contro l'intelligenza artificiale (che togliere milioni di posti di lavoro), a favore di un reddito universale. E dal palco delle proteste lancia un sasso che diventa in poco tempo un masso che scuote la politica impigrita dal sabato pomeriggio.
E lancia anche una frecciatina a Giuseppe Conte, prendendolo in giro: "Mandate questi progetti a Conte, prima o poi li capirà".
Un invito che sembra - perché ricorda - una sollevazione popolare. "Fate le brigate di cittadinanza e reagite mettendo il passamontagna. Ma è una boutade e in fondo Grillo vuole incitare gli italiani fare piccoli lavoretti di nascosto: mettete a posto i marciapiedi, le aiuole e i tombini, reagite, fate il lavoro e scappate".
Ma poi a margine della manifestazione, dopo aver parlato, racconta che siamo "dormienti" ma che preso ci sveglieremo perché serve "poco".
Siamo dormienti, ma ci vuole poco a riaccendersi. Né tra i miei ne gli altri si rendono conto delle trasformazioni che stiamo vivendo. Se ne accorgono troppo tardi e non parlano al cuore della gente.
[bbvideo id=5556952]Le parole del fondatore del Movimento 5 Stelle graffiano, lasciano il segno e la maggioranza impazzisce. Volano critiche e l'attacco è coordinato.
La Lega parla di parole inaccettabili e chiede alla Schlein un commento che implichi un passo di lato.
Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia a palazzo Madama, critica esprimendo "sdegno e riprovazione".
Sono solo alcuni esempi, ma in genere tutte le critiche sposano la linea dello sdegno e della gravità. E il Movimento 5 Stelle torna a far parlar di sé grazie al suo fondatore e non al suo leader attuale.