L'Ospedale Cristo Re intende chiudere il reparto di ostetricia e di ginecologia, fiore all'occhiello della sanità nazionale. Sparisce uno dei migliori reparti di maternità in Italia, significa dare un calcio al futuro.
La struttura sanitaria di Via delle Calansaziane a Roma è da sempre il punto di riferimento per le nascite nella città della capitale con 2mila parti all'anno. Sono tante le gestanti di Roma, del Lazio e di altre regioni che scelgono il nosocomio per dare alla luce il proprio bambino.
La struttura era proprietà della chiesa ma nel 2014 dopo una crisi finanziaria è passato a una società privata specializzata in servizi sanitari il Gruppo GIOMI Spa, che rappresenta - si legge sul sito - una delle Società leader della Sanità Privata Italiana. Il portale descrive così il Gruppo:
Del Gruppo fanno parte diverse società, tra le quali:
Le voci di chiusura si rincorrono sui social e molte mamme hanno deciso di portare avanti una petizione su change.org per impedire la decisione del gruppo. Sono già quasi mille le firme raccolte. Saranno molte di più man mano che la notizia si spargerà. Sui social c'è già un tam tam di post e commenti.
Un passaggio della petizione recita così:
Una fonte interna all'ospedale raggiunta da Tag24 parla di una volontà aziendale di chiusura per una mera opportunità commerciale.
La testimonianza poi punta il dito verso la nuova proprietà che ha preso l'ospedale solo per costruirsi un guadagno pulito. Per un ospedale che era considerato il secondo in Italia per nascite.
La chiusura del reparto di maternità va in controtendenza rispetto a tutte le politiche pro natalità che il governo sta cercando di portare avanti.
Eliminare quello che è forse il punto di nascite più importante della capitale, eccellenza nazionale, significa eliminare l'ennesimo servizio che andava bene in funzione del profitto dei privati.
I romani ma soprattutto le molte donne incinte e le neo mamme sono imbestialite per la decisione. Molte di queste infatti, non riescono a capire come si possa chiudere il reparto di ostetricia, avanzato, moderno e attento alle mamme e ai neonati. Un aiuto fondamentale dal punto di vista sanitario e psicologico.
Bisognerebbe per una volta spuntare alcune priorità e considerare la sanità come un servizio pubblico dove il profitto non è il primo obiettivo.
Quello che resta però, dopo aver appreso questa notizia, è una sensazione di abbandono da parte delle istituzioni.
Così diventa importante reagire di fronte ad una decisione unilaterale di chiusura. Ancora una volta i cittadini si sono sentiti messi di fronte ad un fatto compiuto che toglie diritti e servizi pubblici in favore del profitto di pochi.
L'appello forte e chiaro è per la Regione Lazio affinché impedisca del reparto di Ostetricia dell'ospedale Cristo Re, con tutti i mezzi che ha a disposizione. Il presidente Francesco Rocca si interessi alla questione. Lo chiedono le mamme, lo chiedono i cittadini, lo chiede l'intera città di Roma.