Il Senato ha detto sì al Dl Lavoro. Le votazioni di oggi non lasciano dubbi sull'opinione dell'Assemblea: 96 voti favorevoli, solo 55 contrari e appena 10 astenuti.
Le votazioni di oggi si sono svolte alla presenza del Ministro del Lavoro, Elvira Calderone. La maggioranza di Governo non ha dato alcun segnale di disunità nell'esprimere il suo voto al Dl Lavoro, mentre hanno votato contro Pd, Avs, M5s. Infine, astenuti Iv-Az e Autonomie.
Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 3 luglio, deve ora passare il vaglio della Camera.
L'agognato sì al Dl Lavoro arriva a poche ore di distanza dalle turbolenze che avevano investito il Decreto nella giornata di ieri, quando in Commissione di Bilancio il voto sul nuovo pacchetto di emendamenti era finito in parità. 10 voti a favore dal Governo, orfano degli esponenti di Forza Italia che erano assenti in aula, e 10 contrari dalle opposizioni: palla al centro.
I fatti erano stati commentati dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, con toni decisamente non allarmistici:
«Tutto sarebbe nato», secondo le parole dello stesso La Russa riferite al senatore Damiani, «a un cocktail di compleanno».
Quest'oggi però la partita si è riaperta con tutti i giocatori in campo e il Dl lavoro è stato approvato al Senato senza difficoltà. La riunione sarebbe dovuta avvenire già ieri alle 14, ma il blocco in Commissione di Bilancio ha ritardato la votazione, che ha atteso l'espressione, dopo alcune modiche, di un nuovo parere.
Assegno di inclusione e occupabilità, smart working nella Pubblica Amministrazione, contributi per la pensione dei lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps: queste alcune delle ultime novità introdotte nel Decreto Lavoro che oggi è passato al Senato.
Inoltre, il Governo Meloni si è detto pronto a stanziare altre risorse per limitare ulteriori tagli in ambito di disabilità, sia per quanto attiene al nuovo Reddito di Cittadinanza, sia per la proroga del lavoro a distanza.