Il colpo di stato militare organizzato dal gruppo Wagner in queste ore sta distogliendo l'attenzione dei media dal fronte bellico dell'Ucraina: tuttavia, combattimenti continuano ad avvenire su tutta la linea del fronte, mentre gli sviluppi della ribellione si susseguono. Nonostante la situazione catastrofica, sembrerebbe che Mosca non abbia rinunciato ai sui attacchi missilistici contro le città ucraine. Intanto, svariate fonti parlano - ancora confusamente - di piccole avanzate ucraine sul nemico ancora confuso e demoralizzato dalla situazione interna.
Ancora poche le notizie confermate, ma sembrerebbe che a Bakhmut, il cui centro è stato occupato dall'esercito russo in seguito a un sanguinoso assedio di 10 mesi, sarebbero avvenuti scontri tra le forze russe regolari e i mercenari Wagner. Cogliendo l'opportunità, gli uomini di Kiev avrebbero sferrato un contrattacco localizzato sui fianchi. Secondo fonti non ufficiali, si sarebbero spinti fino alle strade della città, riaprendo dunque quella che potrebbe essere una delle battaglie più lunghe e sanguinose della storia europea.
Continua intanto lo sforzo bellico nella direzione di Zaporizhia, in cui le forze di Kiev hanno dato luogo a intensi attacchi, con guadagni territoriali per ora modesti a causa della solida difesa russa. Tuttavia, le forze di Kiev avrebbero condotto uno sfondamento arrivando alla periferia del villaggio di Robotyne, per un'avanzata totale di circa 1,5km.
Sembra che la ribellione dei Wagner non abbia causato interruzioni nella politica di bombardamenti dell'esercito russo: Kiev e altre grandi città ucraine sono state bersagliate da missili, facendo diverse vittime civili. Zelensky ha aspramente criticato questa mossa, affermando che Putin dovrebbe pensare a gestire il disordine nel suo paese anziché devastare gli altri.
I leader dei gruppi dissidenti russi del Corpo Volontario Russo e la Legione "Libertà per la Russia" hanno espresso la loro approvazione per il colpo di Stato del leader Wagner, affermando di condividerne le ragioni e dando di fatto la loro benedizione.