Il meccanismo automatico della scala mobile è stato buttato in soffitta già da tanto tempo. In un momento difficile come questo non si sconfigge l’inflazione attraverso una ricorsa. Una spirale di salari che rincorre l’inflazione. Si rischia di generare un meccanismo che non avrà mai fine, così Dario Damiani, senatore di Forza Italia, intervenuto a L’imprenditore e gli altri su Cusano Italia Tv.
La fiammata dell’inflazione è arrivata dall’aumento dei prezzi prodotti energetici e nell’ultimo si è trasferita soprattutto sui prodotti agroalimentari. Nel settore del legno è stato raggiunto un accordo tra sindacati e imprese per adeguare i salari dei lavoratori all’inflazione, la cosiddetta scala mobile.
Lodevole l’accordo nel settore del legno – commenta Damiani. Ma bisogna fare attenzione. Non ho condiviso l’aumento dei tassi da parte della Bce e della Fed per raffreddare l’economia ma è uno strumento che è servito a fermare l’inflazione galoppante. Ci sono oggi altri strumenti che il governo sta mettendo a disposizione delle aziende per sostenere i lavoratori che vivono un momento di crisi. La rincorsa dei salari all’inflazione è un meccanismo pericoloso.
L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea rischia di rallentare la crescita economica.
Il governo da subito – spiega il senatore azzurro - fin dalla manovra finanziaria, ha inserito una misura del cosiddetto switch automatico da tasso variabile a tasso fisso dei mutui soprattutto per le famiglie. Io personalmente ho proposto al governo di sostenere anche con un fondo la differenza tra quello che può essere un tasso normale (2-2,5%) e il 4%. Un fondo per famiglie e imprese per sostenere l’aumento dei tassi che la Bce ha messo in campo per raffreddare l’economia.
L’inflazione è causata da un aumento prolungato e generalizzato dei prezzi. Secondo il Fondo Monetario Internazionale la situazione dell’area euro è da imputare ai profitti delle aziende anziché ai salari dei lavoratori.
In questo momento è in atto una tempesta perfetta. La pandemia ha chiuso l’Italia e ci siamo indebitati. Poi è arrivata la guerra russo-ucraina che ancora oggi ha messo in sofferenza i generi alimentari. Mettiamoci anche la siccità e l’alluvione. Nonostante il momento difficile il nostro Paese grazie al turismo e a una serie di altri fattori sta avendo un aumento dell’occupazione e questo fa ben sperare, conclude Damiani.