Uno spoglio paradossalmente lungo quello, ancora in essere, in Molise. Nella piccola regione d’Italia, dove si sono appena tenute le elezioni Regionali, le operazioni di scrutinio vanno avanti ormai da 24 ore e non sono ancora giunte a termine. Mancano ancora 2 sezioni per giungere al 100% dello spoglio. Parliamo di due sezioni della città di Campobasso dove Roberto Gravina, Sindaco del Comune, ha un vantaggio minimale su Francesco Roberti. Si tratterebbe, se pure finisse avanti, dell’unica vittoria su tutto il territorio regionale. Quella di Roberti, infatti, è stata una vittoria schiacciante che tocca e supera il 60%. Questo, stando alla legge elettorale vigente in Molise, vuol dire premio di maggioranza. Il centrodestra, quindi, governerà forte di una maggioranza bulgara: 13 scranni al centrodestra, solo 7 all’opposizione.
Questa la ripartizione degli scranni di maggioranza: 4 seggi vanno a Fratelli d'Italia (Salvatore Micone, Quintino Pallante, Armandino D'Egidio e Michele Iorio); 3 seggi a Forza Italia (Nicola Cavaliere, Roberto Di Baggio, Andrea Di Lucente); 2 seggi a Il Molise che vogliamo (Stefania Passarelli, Gianluca Cefaratti): 2 seggi a Noi moderati (Fabio Cofelice, Roberto Di Pardo); un seggio ai Popolari per l'Italia (Vincenzo Niro); un seggio alla Lega (Guido Massimo Sabusco).
Questi invece i 7 consiglieri che siederanno i banchi dell’opposizione: un seggio al candidato Presidente della coalizione progressista, Roberto Gravina; 3 seggi vengono assegnati al Partito Democratico (Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla, Alessandra Salvatore); Il Movimento 5 Stelle passa dai 7 seggi attuali a solamente due (Andrea Greco e Angelo Primiani). Un solo posto per la lista civica Costruire Democrazia (Massimo Romano che perde il secondo seggio ottenuto per fare spazio – in base al calcolo dei resti – a Roberto Gravina. La lista civica che risponde a Gravina e la lista della federazione Verdi/Sinistra Italiana non sbloccano nemmeno un posto.
Una delle riflessioni post voto che maggiormente ha preso piede tra i molisani è riassumibile nell’espressione gattopardiana: tutto cambi perché nulla cambi. Il nuovo Consiglio Regionale del Molise, infatti, è nuovo per modo di dire visto che è composto prevalentemente da chi quell’assise l’ha già riempita negli anni addietro. Per 13 consiglieri, sui 20 eletti, si tratta infatti di una conferma. Nello specifico: 9 consiglieri della maggioranza sedevano già in Consiglio Regionale, così come 4 della minoranza. È un idem sentire che ha investito la popolazione molisana lungo tutto il periodo di campagna elettorale: il rinnovamento è stato, per usare un eufemismo, minimo. Anche nella coalizione vincente che si è limitata a cambiare solamente il frontman: non Donato Toma, Presidente uscente che comunque aveva un secondo mandato a disposizione, ma Francesco Roberti già Sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso. Nelle liste, poi, i soliti nomi.
Intanto proprio Donato Toma, ancora Presidente fino al passaggio di consegne ufficiale, fa gli auguri di buon lavoro al nuovo governatore del Molise. Le sue parole: