Il Movimento degli Obiettori di coscienza è stato dichiarato fuori legge nella Federazione Russa. Una decisione che è solo l'ultima di una stretta nei confronti della libertà di pensiero di Mosca.
Quando la battaglia per la vita incrocia la propaganda, in molti rischiano di finire nel fuoco incrociato delle autorità. Così anche le associazioni, che in Russia non passano momenti sereni: l’ultima organizzazione a finire nel mirino del governo della Federazione è il Movimento degli Obiettori di coscienza russi, che lo scorso sabato è stato definito dalle Autorità agente straniero, accusato di aver diffuso informazioni ritenute false sul coinvolgimento della Russia in Ucraina. Come racconta anche la responsabile del movimento, Elena Popova:
Messi fuori legge. Banditi. Termine che ricorda quasi il Far West ma che invece è realtà al giorno d’oggi. E che si trasforma quindi in azioni e ripercussioni per tutti i sostenitori, gli attivisti, le persone coinvolte. Il tutto per la volontà di non ottemperare a ordini contrari o molto lontani dai propri principi etici, religiosi o morali. Eppure, il pugno duro molto spesso trova di fronte un ostacolo che sembra insormontabile: la tenacia. La volontà di combattere civilmente per quello che viene considerato il bene principale. La libertà. Anche nelle scelte. Ne è il caso più noto il caso di Alexei Navalny, che adesso per una nuova presunta accusa di estremismo rischia altri 30 anni di reclusione. Singolare il nome del movimento da lui guidato, Russia nel Futuro. Un futuro che deve passare per le battaglie di civiltà.
Frangar non flectar
Mi spezzerò ma non mi piegherò, dicevano i latini. E così, la tenacia diventa ancora oggi la virtù del futuro.