Intervenendo alla Camera dei Deputati in vista del Consiglio Europeo del 29 e 30 giugno 2023, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato anche della guerra in Ucraina, citando un passaggio di un'intervista rilasciata dal sociologo Domenico De Masi nella trasmissione televisiva 5 minuti, condotta da Bruno Vespa.
Giorgia Meloni è impegnata quest'oggi, 28 giugno, nella discussione parlamentare relativa al prossimo Consiglio Europeo, previsto per il 29 e il 30 giugno, in un duplice confronto con le forze di maggioranza e opposizione alla Camera dei Deputati, in mattinata, e al Senato, nel pomeriggio.
Nel corso del dibattito alla Camera, la presidente del Consiglio ha preso parola in merito alla questione della guerra in Ucraina e alla posizione del suo governo di fronte all'Europa. La Meloni ha ribadito come l'impegno dell'esecutivo sia volto ad aiutare la difesa dell'Ucraina che, senza un sostegno anche in termini di armamenti, la nazione guidata da Volodymyr Zelensky sarebbe stata invasa dalla Russia di Putin.
Nel corso del suo intervento, ha poi citato le parole di Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del Lavoro all'università 'La Sapienza' di Roma, pronunciate nel corso di 5 minuti, programma televisivo condotto da Bruno Vespa.
In quell'occasione, il sociologo attaccò la posizione favorevole all'invio di armi all'Ucraina, con parole particolarmente dure.
Contro le obiezioni del conduttore tv, De Masi porta avanti il suo ragionamento, dicendosi convinto che la diplomazia avrebbe dovuto agire per scongiurare le migliaia di morti del conflitto. Intervento mancato a causa di una serie di interessi geopolitici contro cui De Masi punta il dito senza mezzi termini.
Le parole del sociologo sono state riprese da Giorgia Meloni per replicare alle posizioni espresse dagli esponenti del Movimento 5 Stelle sulla guerra in Ucraina.
In questa occasione, la Meloni non ha usato l'ironia – come fatto, invece, per replicare alle parole del senatore Antonio Nicita del Partito Democratico – ma ha preferito battere i pugni sul tavolo per ribadire la posizione dell'esecutivo da lei guidato.