In pensione a 63 anni con un assegno mensile fino a 1.500 euro! Nel mondo tormentato delle pensioni questa formula pensionistica potrebbe sembrare pazzesca, soprattutto considerando che il trattamento minimo vitale corrisponde a 563,74 euro mensili. Tuttavia, è necessario mettere bene a fuoco "chi sono i beneficiari" di questo trattamento.
Attualmente, si parla tanto dell’anticipo pensionistico garantito dallo Stato italiano che, permette di anticipare l’uscita dal lavoro, ma non include diversi diritti. Analizziamo insieme nel dettaglio le principali caratteristiche della misura che permette un’uscita a 63 anni di età.
Come è noto, gli scivolo pensionistici permettono di anticipare la pensione facilitando l’accesso a un canale previdenziale. In fondo, però, non tutti possono accedere a questo trattamento, in quanto è riservato alle categorie meritevoli di tutela. Pertanto, esistono dei limiti oggetti all’accesso alla misura e non riguardano solo l’aspetto contributo o anagrafico.
D’altra parte, le premesse previdenziali sono sempre tante, forse troppe, spesso si cerca di lambiccare una formula previdenziali con la speranza di collocarsi a riposo. Tuttavia, tra proroghe, deroghe e l’incubo della legge Fornero, le sorprese non finiscono mai.
L’INPS riconosce un’indennità a carico dello Stato a coloro che raggiungo 63 anni di età, se soddisfano i requisiti dettati dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017.
L’indennità è subordinata dalla presenza di limiti di spesa, e viene rilasciata a coloro che rientrano in determinate condizioni previste dalla legge, se non sono già titolari di pensione diretta o estero.
L'anticipo pensionistico Ape sociale consente di ricevere un importo mensile fino a 1.500 euro. Questa tipologia di trattamento non prevede la rivalutazione o l’integrazione al minimo.
La misura non è reversibile ai superstiti, non prevede il rilascio degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) e viene erogata per 12 mensilità.
L'indennità Ape sociale viene riconosciuta ai lavoratori iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata (articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335)
L’anticipo pensionistico spetta a chi ha maturato 63 anni di età e 30 anni di contribuzione e rientra in determinate condizioni:
L’indennità spetta anche a coloro che hanno maturato 63 anni e 36 o 32 anni di contribuzione, a condizione che la categoria lavorativa risulti nell’allegato 3 della legge 234/2021:
Per le lavoratrici genitrici è possibile ottenere uno sconto di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
Coloro che soddisfano i requisiti entro il 31 dicembre 2023, possono presentare la domanda preliminare per il diritto alla pensione entro 15 luglio 2023 e non oltre il 30 novembre 2023.
È possibile presentare la domanda per il rilascio del diritto alla pensione, tramite le proprie credenziali digitali di accesso, come SPID, CNS o CIE. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato.