Accadde oggi, 1 luglio 1916: comincia la battaglia della Somme. Si trattò di un durissimo scontro sul fronte occidentale della Prima Guerra Mondiale. La battaglia terminò il 18 novembre dello stesso anno dopo oltre 4 mesi di violenti combattimenti. Fu un’imponente serie di offensive lanciate dagli anglo-francesi, nel tentativo di sfondare le linee tedesche nel settore lungo circa sessanta chilometri tra Lassigny a sud ed Hébuterne a nord; settore tagliato in due dal fiume Somme in Francia settentrionale. Proprio da questo fiume prende il nome la battaglia.
L’attacco si svolse con un massiccio assalto di fanteria che, secondo i piani degli alleati, avrebbe dovuto creare le condizioni favorevoli per una rapida avanzata della cavalleria e, forse, per la vittoria definitiva. La battaglia, voluta fortemente dalla Francia per alleggerire l’enorme e insostenibile pressione tedesca a Verdun, dimostrò allo stesso tempo la caparbietà e l’impreparazione tattica e strategica con cui lo Stato maggiore britannico affrontò la prima grande offensiva delle forze alleate.
Solo nel primo giorno di avanzata, la British Expeditionary Force subì oltre 59.000 perdite e 20.000 caduti. Nonostante una settimana di bombardamenti di preparazione e lo scoppio di dieci enormi mine poco prima dell’inizio dell’avanzata anglo-francese, i tedeschi riuscirono a reggere molto bene perchè protetti nei loro rifugi sotterranei detti stollen. Quando ne uscirono si trovarono davanti un’enorme massa di uomini che avanzavano lentamente nella cosìddetta terra di nessuno a passo di marcia, prestandosi quindi a essere un facile bersaglio.
Con l’autunno la pioggia trasformò il campo di battaglia e le trincee in un immenso pantano che rese impossibile ogni ulteriore velleità bellica. E nemmeno l’apparizione sul campo di battaglia dei primi modelli di carro armato (nella foto), nel settembre 1916, provocò una svolta a favore degli anglo-francesi.
Da un punto di vista strettamente tattico si parlò di limitato successo alleato: l’esercito del Kaiser Guglielmo II dovette infatti arretrare di alcuni chilometri. Ma, il guadagno territoriale irrilevante e l’elevatissimo numero di perdite, decretarono il fallimento strategico complessivo dell’operazione: con 620.000 perdite tra gli Alleati e circa 450.000 tra i tedeschi. La Somme si dimostrò in tal modo una delle più grandi e sanguinose battaglie della Grande Guerra.