Dopo la gara di Assen, il motomondiale va in vacanza. Il momento per tirare le prime somme su quanto visto in questa prima parte di stagione
Il gran premio di Olanda della scorsa settimana ha sancito la chiusura della prima parte di stagione per il motomondiale. Scuderie e piloti si sono dati appuntamento ad agosto con il GP di Silverstone, dopo l’ultimo convincente successo di Bagnaia al termine della sfida con Bezzecchi. Giunti quasi a metà stagione, è possibile tirare le prime somme su quanto visto fino ad ora e sui rapporti di forza emersi questo anno.
Note liete e conferme arrivano tutte dall’Italia. Pecco Bagnaia, nonostante un paio di passi falsi, si è confermato uomo da battere dopo la vittoria del mondiale dello scorso anno. Quattro successi su otto gare uniti ad altri tre nelle gare sprint, hanno consentito al campione in carica di scavare un solco di 35 punti sul primo inseguitore, Jorge Martin. A 26 anni, Bagnaia sembra aver trovato la maturità necessaria per portare la sua carriera al livello superiore, regalando la speranza ai tifosi italiani di vedere una striscia tricolore di successi in questa stagione e nelle prossime.
Ulteriore ottimismo arriva da Marco Bezzecchi, in continua crescita e terzo nel mondiale un solo punto dietro Binder. Il pilota dell’Academy di Valentino Rossi ha già centrato due vittorie in stagione, e si propone come rivale più accreditato per Bagnaia. Il tutto unito al completo dominio della Ducati, che vanta 5 piloti nei primi 6 posti della classifica iridata.
La KTM ha confermato la bontà del lavoro svolto, attestandosi al secondo posto del mondiale costruttori, grazie alla continuità di Binder e ai risultati di Miller, che ha abbracciato il progetto della scuderia austriaca dopo l’addio alla Ducati. Un progetto difeso con veemenza dalle indiscrezioni di queste settimane, e dalla presunta proposta di Marquez di offrirsi a KTM in cerca di fuga dalla Honda.
Le ultime note positive vengono da una Aprilia in crescita, e sempre più vicina alle prime della classe, soprattutto con Aleix Espargarò. L’altra parte del box, occupata da Vinales, vive un momento poco felice. Il pilota spagnolo, che all’approdo in Yamaha nel 2017 sembrava destinato a diventare uno dei protagonisti del motomondiale, nelle ultime stagioni è entrato in una parabola discendente di risultati. Anche questo anno si contano già 4 ritiri su 8, che gravano sulla sua classifica e sulle valutazioni. Destino simile anche per Fabio Quartararo. Il francese, campione del mondo 2021, lo scorso anno è riuscito a dilapidare un vantaggio di 91 punti su Bagnaia, e questa stagione è rimasto sempre lontano dal gruppo di testa. Numeri giudicati troppo deludenti per El Diablo, che dopo il successo iridato e la prima metà di 2022, sembrava lanciato verso un dominio totale.
I marchi giapponesi non stanno aiutando i propri ragazzi da questo punto di vista. Honda, Yamaha e Suzuki sono ormai ben distanti dalle prestazioni fornite dalla Ducati, e ora hanno davanti una montagna da scalare per colmare il gap tecnico.
Dall’altra parte sembra mancare un nucleo di fuoriclasse in grado di dare lo spettacolo che hanno saputo assicurare negli ultimi decenni i loro predecessori. Le imprese di Valentino restano tali anche grazie ad avversari in grado di infiammare la battaglia per il motomondiale. Dagli anni delle sfide tricolore con Capirossi e Biaggi, ai duelli spagnoli con Gibernau, Lorenzo e Marquez.
La speranza degli appassionati è che tra le nuove leve arrivino presto eredi in grado di regalare di nuovo le stesse emozioni, e che magari già da questa stagione possano arrivare dal duello Bagnaia-Bezzecchi.