Corinne Clery è stata la grande star internazionale del Festival delle Rose Rosse di Cascia, la città di Santa Rita in cui ha ritirato un riconoscimento speciale alla carriera e mandato messaggi alle donne, oltre a parlare anche di temi attuali come l'addio di Barbara D'Urso a Canale 5. La grande attrice diventata icona del cinema mondiale con la saga di 007 ha raccontato come sbagliare uomini le abbia dato degli insegnamenti e permesso di conoscere il marito, scomparso ormai 13 anni fa ma a cui ancora oggi è legata in modo perenne. Una donna di grande eleganza che è stata anche una delle più piacevoli sorprese de L'Isola dei Famosi. Noi di TAG24 abbiamo avuto la possibilità d'intervistarla in esclusiva.
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Corinne Clery era in viaggio per il Festival delle Rose Rosse di Cascia quando è arrivato il comunicato ufficiale di Mediaset che annunciava l'addio di Barbara D'Urso a Pomeriggio 5 e a Mediaset a partire dal prossimo gennaio: "Davvero Barbara D'Urso è stata mandata via? Credo che si meritasse il rinnovo del contratto, è una brava professionista e ha sempre fatto quello che le hanno chiesto", sottolineando anche lei quindi come tanti altri che la scelta del Biscione non ha riscosso i favori di pubblico e di quei personaggi spesso stati ospiti in tutti questi anni del suo salotto. Secondo Corinne Clery però la conduttrice non rimarrà con le mani in mano: "Troverà sicuramente altro", con le voci sempre più insistenti per lei di un passaggio in Rai dopo un incontro con Lucio Presta che apre anche scenari di co-conduzione in vista di Sanremo 2024.
Corinne Clery confessa di aver perso ben 8 kg dopo l'Isola dei Famosi, un programma che l'ha segnata. Una persona che invece l'ha delusa molto è Cristina Scuccia, ex suora di cui è impossibile non parlare nella città di Santa Rita: "Lei mi piaceva molto più come suora, ora ha deciso di cambiare vita ma non mi piace. Magari fa bene e ha deciso di cambiare vita, il mondo va così e ci mancherebbe altro. Quello che voglio sottolineare è che non ho visto una persona generosa, ma è stata calcolatrice".
"Sono la star dopo Sandra Milo, ho tanto amore e rispetto per lei", sottolinea con il sorriso Corinne Clery che si dice felicissima dell'invito e del premio che il Festival delle Rose Rosse le ha voluto riconoscere "Siamo tutte donne, tutte diverse e tutte simili nel nostro essere battagliere. Sono sempre stata dalla parte delle donne con la d maiuscola. Anche il nome Festival delle Rose Rosse è molto bello, bisogna essere unite in un momento di grande violenza e tragedia. Avere due rappresentanti russe e ucraine insieme qui è fantastico, anche io ho amiche russe e ucraine. Trovo giusto essere qui"
"Ci penso sempre ai femminicidi, sono tornata da un mese dalla mia avventura all'isola e la prima cosa che ho saputo è stato l'omicidio di Giulia Tramontano", spiegando come il brutale assassinio della ragazza incinta l'abbia profondamente sconvolta "La morte di quella ragazza è stata orribile, ogni giorno ce n'è una anche quello che è accaduto a Roma Le donne non hanno più scampo, anche quelle giovanissime". L'attrice sottolinea come il grande problema del nostro tempo sia un utilizzo incondizionato dei social, che porta a fatti tragici come quello di Casalpalocco nella Capitale con la morte del piccolo Manuel: "Secondo me il problema è la nostra epoca, con i social che ti portano a diventare ricco in due mesi mettendo a rischio la tua vita e quella degli altri facendo sfide pericolose come nel caso dell'incidente con il bimbo morto a Roma".
La televisione ha dato un brutto esempio in questa stagione, ma Corinne Clery non crede che giochi un ruolo tanto decisivo nella deriva sociale: "Nella Casa del Grande Fratello ci sono stati degli insulti, l'ho visto ogni tanto e anche Piersilvio Berlusconi se ne è accorto. Purtroppo lo ha visto tardi perché l'insulto è diventato la prassi. Io credo che il vero problema siano i social non la tv perché è li che esplodono determinate situazioni incontrollate, credo che io mi toglierò l'account. I ragazzi durante il covid sono rimasti chiusi e ora i genitori non sanno come gestirli. Bisogna punirli anche con 20 anni di carcere".