La procura generale della corte d'appello di Roma ha chiesto una pena di 14 anni per Kaoula El Haouzi, l'"amica" che non avrebbe chiamato tempestivamente i soccorsi per Maddalena, la figlia del medico che per primo isolò il virus della Sars, Carlo Urbani.
Una pena di quattordici anni anche per Kaoula El Haouzi, l'"amica" di Maddalena Urbani che il 27 marzo 2021 vide la ragazza spegnersi dopo lunga agonia per un'overdose in un appartamento romano in zona Cassia. A chiederla è stata oggi, 4 luglio, la procura generale della corte d'appello di Roma.
Di fatto è stata richiesta la stessa pena inflitta in primo grado ad Abdulaziz Rajab, lo spacciatore siriano in casa del quale Maddalena, figlia di Carlo Urbani, il medico passato alla storia per aver isolato per primo il virus della Sars, morì dopo aver assunto metadone e cocaina, assieme alle benzodiazepine. Tutte sostanze procurate da un conoscente del pusher. Proprio per Rajab è stata richiesta la conferma della condanna.
Secondo quanto sostiene l'accusa, avrebbero potuto assistere adeguatamente e dunque salvare Maddalena, portata a Roma da Perugia, se qualcuno avesse avvisato in tempi ragionevoli il 118. Sarebbe bastata una telefonata. Invece i soccorsi sarebbero stati allertati non tempestivamente come le circostanze richiedevano. In primo grado, Kaoula El Haouzi era già stata condannata a due anni per omissione di soccorso. Ora però l'accusa è di omicidio volontario con dolo eventuale. La sentenza è prevista per martedì 11 luglio prossimo.
Leggi anche Roma, la pista della droga dietro l'omicidio di Michelle Causo. Il presunto killer: "L'ho guardata morire" e Consumo di droga in Italia torna ai livelli pre pandemia.