Viaggiare in aereo costa tanto, troppo: secondo il Governo la situazione del caro-voli si sta facendo insostenibile e urge una soluzione per calmierare i prezzi dei biglietti. A farsi fautore di questa iniziativa è, in particolare, Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che addirittura minaccia un prossimo intervento dell'Antitrust e della Guardia di Finanza nel caso in cui i costi non scendano in tempi brevi.
Il Governo sembra dunque spazientito. E in effetti, richieste su un abbattimento dei costi dei voli, diventati quasi insostenibili per alcune tratte, erano arrivate da più parti nel corso dell'ultimo periodo: Garante, Ministero e associazioni di consumatori avevano più volte denunciato il caro-voli e sollecitato soluzioni. Tutte richieste accuratamente ignorate dalle compagnie aeree, che ora si prendono la strigliata da parte del Ministero delle Imprese e del Made In Italy.
Nel Consiglio dei Ministri si è presentata un'informativa in cinque punti che riassume la situazione e che delinea un piano in due fasi: prima servirà raggiungere la trasparenza sui prezzi dei voli, poi si farà scattare i corretti forzati, come quelli per benzina e gasolio nel decreto carburante.
A finire sotto la lente di ingrandimento del Governo sono stati soprattutto i voli nazionali, e specificamente quelli che collegano le città di Roma e Milano, con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari. Il prezzo del biglietto per queste tratte è aumentato, secondo Urso inspiegabilmente, del 43,9% nell'ultimo anno. Si tratta di una maggiorazione esorbitante, soprattuto considerato il ridimensionamento delle quotazioni del cherosene.
Spiega infatti Urso:
Il Governo dunque ha perso la pazienza. Ora, l'ultimo termine utile per risolvere la situazione prima che intervengano Antitrust e Guardia di Finanza è il 20 luglio, quando è la Commissione di allerta rapida sul caro-voli si riunirà per discutere la crescita dei prezzi negli ultimi mesi.
Alla riunione del 20 luglio saranno presenti anche le principali compagnie aeree (Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Neos, Wizz Air e altre), già impegnate nel fornire dati sul costo dei loro biglietti al Governo. Oltre alle compagnie, parteciperanno anche i sindacati, le sigle di categoria e l'Antitrust, l'Autorità Garante della concorrenza che, nel caso in cui si evidenzi una pratica commerciale scorretta, dovrà supportare la Guardia di Finanzia in un'indagine sul mercato dei voli aerei.