Si torna dove si è stati bene e dove si è ‘felici di tornare’. Prima conferenza stampa per Marco Baroni che si è presentato questa mattina come nuovo allenatore dell’Hellas Verona.
Se il passato insegna, Baroni è un ottimo allievo. Un passato da calciatore nella squadra gialloblù, di cui vanta 93 presenze e 9 gol, ha portato l’ex difensore classe ’63 a dire di sì al club, per la carica da allenatore. Nella conferenza stampa di presentazione il neo tecnico ha iniziato il suo discorso parlando del legame intrinseco tra passato e futuro, dalla sua carriera come difensore con l’Hellas Verona (dal 1995 al 1998) alla panchina come vice allenatore di Alberto Malesani.
Le prime sensazioni sono positive. Torno in una città che conosco, in una squadra che mi ha fatto crescere e mi ha aiutato ad essere ciò che sono oggi, sia dal punto di vista umano che professionale. Ho tanta determinazione e voglia di fare bene, sono consapevole dell'impegno importante che ho preso e sono contento di essere qui. Qui ho vissuto anni fa due parentesi diverse, una prima da calciatore e poi una seconda da vice di Alberto Malesani, di cui sono rimasto amico: entrambe mi sono servite. Ora si riparte con grande determinazione: tiriamo una linea e andiamo avanti con forza ed entusiasmo".
Ha continuato sottolineando come nonostante le difficoltà siano visibili lui e il suo staff sono pronti e abituati. Ci piace lanciarci nelle sfide importanti. Conosco la città, la tifoseria e il valore di questa maglia, è una cosa che sento dentro. La società è cresciuta, basta vedere la sede e il centro sportivo. Sento un senso di responsabilità che mi piace.
Per il nuovo tecnico, a rafforzare la decisione di guidare il club dei scaligeri è stata anche la determinazione, la fame e la voglia che ha il Direttore Sogliano, che è la stessa che hanno la società e la città. Quando è stato il momento di scegliere non ci ho pensato un attimo: dovremo fare tanto lavoro, ma lo sappiamo. Ci sarà da mettere entusiasmo, che è la cosa fondamentale, da questo punto di vista siamo già al lavoro. Il senso di responsabilità che sento verso la città mi piace, fa parte del mio lavoro, ed è stato uno dei fattori che ha influito su questa scelta. Vengo in una città e in una squadra che conosco, con una tifoseria che conosco: sono fattori che aumentano il mio entusiasmo. Ora dobbiamo iniziare a lavorare: sono convinto che tutti insieme potremo toglierci anche alcune soddisfazioni".