La tensione tra governo e toghe ha riportato il mood del paese indietro di almeno venti anni. Una eco berlusconiana da cui si è lasciata vincere la Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, sentitasi messa all’angolo dopo gli ultimi fatti giudiziali che hanno riguardato pezzi del suo esecutivo: la Ministra del Turismo, Daniela Santanché; il Sottosegretario, Andrea Delmastro Delle Vedove; il figlio del Presidente del Senato, Leonardo Apache La Russa. Una presa di posizione contro la magistratura, quella del governo, che ha reso necessario l’intervento di Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica, infatti, ha intrattenuto Giorgia Meloni in un vertice di un’oretta nel quale ha chiesto – forse preteso – uno sforzo affinché il dibattito sulla giustizia tornasse nei ranghi istituzionali e, quindi, nel merito della riforma. Cerca di farlo - come si evince in un’intervista al Corriere della Sera - il Ministro per il Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
Sono queste le parole attraverso cui il Ministro Luca Ciriani prova a svincolare il suo governo di cui fa parte da quell’impostazione anti-toghe che ha caratterizzato la comunicazione delle ultime settimane. È una risposta anche a quanto richiesto dal capo dello Stato il quale – sostiene Ciriani in eco con quanto già detto da Meloni – non si opporrà dal firmare la legge. Le sue parole:
Il Presidente della Repubblica firmerà l’atto d’ufficio anche perché questo, poi, non entrerà in vigore ipso iure ma sarà soggetto all’iter legis parlamentare con la possibilità, quindi, di poter essere ulteriormente modificato. Una specifica che va fatta visto che dal Quirinale nutrono dubbi su almeno un paio di passaggi della legge Nordio ed uno di questi concerne l’abuso d’ufficio. Ciriani, su questo, dice:
Rispetto al tanto chiacchierato concorso esterno, invece, il Ministro Ciriani ha detto:
Tornando alle grane del governo quindi alle situazioni che coinvolgono Santanché, Delmastro e La Russa; Ciriani ha detto:
Sulla mozione di fiducia contro la Ministra Daniela Santanché ha detto, senza dubbio, che voteremo compatti. Nello specifico: