40 anni e una figlia di appena 2 anni: chi è Marina Luzi, la donna che ieri è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa dal cognato a Fossombrone, in provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche.
Chi la conosceva la ricorda come una persona estremamente grata alla vita, sempre attenta ai bisogni di sua figlia, una bimba di appena 2 anni, e a quelli del suo compagno, Enrico. Marina Luzi è morta, nella giornata di ieri, 25 luglio, dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile esploso dal cognato, Andrea Marchionni, con una pistola semiautomatica ad uso sportivo.
È successo attorno alle 10.30 del mattino: l'uomo, ex falegname attualmente disoccupato, si sarebbe recato a casa della donna - sola al momento dei fatti -, impugnando l'arma, regolarmente detenuta. Una volta entrato, avrebbe fatto fuoco su di lei, mirando alle tempie e uccidendola sul colpo. Poi, con la pistola ancora tra le mani, si sarebbe consegnato ai carabinieri, confessando il terribile omicidio.
Non è chiaro, per il momento, cosa l'abbia spinto ad aggredire la donna, anche se, secondo alcuni testimoni, tra i due i rapporti si erano fatti tesi a causa di alcuni litigi legati alla convivenza nello stesso stabile. Saranno gli inquirenti ad accertarlo, ricostruendo gli attimi precedenti al delitto. Delitto che a Fossombrone ha lasciato tutti sconvolti.
Invece accadono anche nella vita reale, distruggendo intere famiglie.
ha fatto sapere il sindaco, Massimo Berloni, proclamando il lutto cittadino. Gli ha fatto eco il suo vice, Michele Chiarabili, esprimendo tutta la sua vicinanza al compagno della vittima e a sua figlia per la dolorosa perdita e chiedendosi perché l'uomo avesse con sé una pistola. Come loro sono in tanti a dirsi increduli per l'accaduto. A Fossombrone, un comune che conta poco più 9mila abitanti, dove tutti conoscono tutti, episodi del genere non accadono di certo tutti i giorni.
L'inchiesta che dovrà fare luce sul delitto è coordinata dalla pm di Urbino, Simonetta Catani. Il suo obiettivo sarà scoprire perché il 47enne abbia deciso di compiere un gesto così estremo. Non avrebbe mai mostrato, infatti, segni di disagio o difficoltà, tanto da cogliere tutti di sorpresa. Nessuno, tra chi conosce lui e la vittima, riesce a spiegarsi come possa essere arrivato a tanto.
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