Accadde oggi, 27 luglio 1993: bombe di Mafia a Roma e Milano. Nove bombe, 21 vittime, e altri due attentati con due vittime. E’ la stagione stragista di Cosa Nostra, allora guidata dai corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano.
Obiettivo: colpire magistrati e uomini delle forze dell’ordine ritenuti troppo pericolosi dalla criminalità organizzata, ma, anche per colpire lo Stato dopo il maxiprocesso che aveva duramente colpito la Mafia siciliana e per tentare di spingerlo ad allentare le misure contro i mafiosi. Tra questi attentati ci sono anche le autobomba fatte esplodere il 27 luglio 1993.
La sera del 27 luglio 1993 esplose un’autobomba presso la Galleria d’arte Moderna e il Padiglione d'arte contemporanea di Milano provocando la morte di 5 persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, immigrato marocchino che dormiva su una panchina (nella foto: la devastazione causata dall'autobomba in via Palestro).
Sempre 30 anni fa due autobomba deflagrarono davanti a San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma sede della Curia, e alla chiesa di San Giorgio al Velabro. Complessivamente si contarono 22 feriti. Fu questa la risposta di Cosa Nostra al forte intervento di Giovanni Paolo II ad Agrigento, il famoso: Convertitevi! Verrà un giorno il giudizio di Dio!.