Flavio Briatore, il noto imprenditore proprietario del locale Twiga tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, non sembra turbato dalle polemiche suscitate dopo la cena dei politici di Italia Viva nel suo stabilimento. Anzi, in un'intervista al Corriere della Sera, Briatore ha elogiato ironicamente l'abilità comunicativa di Carlo Calenda, leader del partito Azione, per aver messo il Twiga "al centro dell'estate italiana", dopo che Calenda stesso aveva criticato i renziani per essere andati a mangiare nel ristorante di Briatore.
Secondo l'imprenditore, le cene dei politici nel suo locale sono "pura promozione", e nella democrazia, "non spetta a un politico decidere con chi qualcuno debba mangiare". Briatore ha respinto l'accusa di essere un locale di centrodestra, affermando che da lui passano personaggi politici di tutte le fedi. Ha sottolineato che il Twiga è un luogo di svago, un punto d'incontro per molte personalità, senza distinzione di orientamento politico.
In merito alle critiche rivolte a Italia Viva, Briatore ha difeso la presenza di alcuni parlamentari nel suo locale, sottolineando che molti di loro frequentano il Twiga da anni. L'imprenditore ha scherzosamente invitato il leader di Azione, Carlo Calenda, a fare una visita al suo locale per vedere di persona che il divertimento offerto dal Twiga è nettamente superiore a quello delle serate a Capalbio, definito "il regno dei radical chic". Secondo Briatore, a Capalbio si va a ballare a Montecarlo o al Twiga di nascosto.
Calenda aveva in precedenza criticato Italia Viva per le cene al Twiga, sostenendo l'ipocrisia di cenare in un locale tanto costoso a partire da posizioni di centrosinistra.
Riguardo alle polemiche sulla vendita delle quote da parte di Daniela Santanchè, Briatore ha precisato che lui e Dimitri Kunz hanno acquistato le quote in parti uguali.