A tre settimane di distanza dalla forte scossa da 6.5 al confine con il Cile, nella parte Sud-Ovest del Paese, un nuovo sisma stavolta con magnitudo da 6.1 è tornato a colpire l'Argentina. Precisamente al Nord, nella provincia di Santiago del Estero. Non si segnalano al momento danni a cose o persone. Possibili, come purtroppo avviene in questi casi, le repliche d'assestamento.
Secondo quanto comunica il nostro Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la scossa è stata registrata a una profondità di 602 km. Erano le 4.20, le 9.20 italiane, quando la terra è tornata a terrorizzare la popolazione.
L'Instituto Nacional de Prevención Sísmica riferisce che l'epicentro è stato localizzato a 115 km a Sud-Est dal capoluogo Santiago del Estero che dà appunto il nome alla provincia. Una zona che purtroppo non è nuova a eventi di questo tipo, avendone registrato uno uguale lo scorso mese di gennaio.
Il sisma odierno è tuttavia l'ulteriore episodio di una sequenza importante che, come detto, da diversi giorni interessa l'intero Paese sudamericano.
L'ultimo di grande intensità - appunto quello da 6.5 nella parte sud-occidentale - si è verificato lo scorso 17 luglio, alle 23.05, le 5.05 italiane, con epicentro a una trentina di chilometri dalla città di Loncopué e a 180 km di profondità. Neanche in quel caso, fortunatamente, si erano registrati danni.
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