Nella notte, gli USA hanno approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari in sostegno di Kiev. Si tratta dell'ennesimo supporto dalla comunità internazionale verso le truppe di Zelensky, per sostenerle all'interno della guerra in Ucraina che sta tenendo banco da più di un anno. Nello specifico, stiamo parlando di un pacchetto di armi complessivo da 200 milioni di dollari, che fanno seguito ai 25.5 miliardi di dollari precedentemente già approvati e che gli Stati Uniti hanno sbloccato per la grave emergenza sui territori ucraini.
Secondo quanto riportano i media americani, il primo lotto di armi del nuovo pacchetto includerà gli ormai noti carri armati M1 Abrams. A confermare il tutto ci ha pensato anche Doug Bush, capo dei rifornimenti dell'esercito americano:
In questo senso, la spedizione dei carri - peraltro già annunciati dall'amministrazione Biden lo scorso gennaio - dovrebbe avvenire entro l'inizio del prossimo autunno. Il nuovo pacchetto aiuti varato, dovrebbe inoltre contenere armi anticarro, attrezzature per sminamento, pistole e munizioni, intercettori Patriot, lanciarazzi GMLRS e missili anticarro Javelin.
Nel frattempo giungono nuovi aggiornamenti rispetto al bilancio di morti e feriti dopo l'attacco russo a Pokrovsk: secondo le autorità locali, ci sono almeno sette persone uccise e altre 31 ferite. Tra quest'ultimi, dobbiamo segnalare la presenza di 19 agenti di polizia, 5 soccorritori e un bambino. Altre fonti, però, parlano addirittura di almeno 8 morti e 57 feriti.
La Polonia nelle ultime ore ha alzato la voce contro Russia e Bielorussia per quanto riguarda il tema dei flussi migratori dei rifugiati. Le ultime parole del viceministro dell'Interno Maciej Wasik, hanno portato a galla una nuova situazione complicata:
Come successo nel 2021, la Bielorussia potrebbe permettere l'accesso nel proprio paese in maniera agevole, per poi accompagnare i rifugiati verso il confine polacco in maniera illegale, scatenando la reazione delle guardie di frontiera di Varsavia. Ecco perché, ora, la Polonia mette nuovamente in luce la questione: il rischia di una nuova azione di questo tipo è concreto.
Altra notte movimentata nei territori ucraini, poiché diversi media locali hanno confermato che è scattato l'allarme antiaereo in sei regioni diverse del paese. Stiamo parlando, infatti, degli oblast di Zaporizhzhia, Donetsk, Dnipropetrovsk, Poltava, Sumy e Kharkiv. Per ora, non si registrano morti e feriti intorno alle zone più calde. Nelle ore precedenti era stata segnalata una forte esplosione a Kiev, bombardamento però non confermato dalle fonti ucraini.