Decine di lotti di burro d'arachidi e di muesli sono stati ritirati dal mercato per la presenza di agenti contaminanti. I prodotti appartengono a diverse marche di distribuzione e sono per lo più venduti in grandi catene di supermercati.
Il provvedimento si è reso necessario dopo controlli igienico sanitari all'interno degli stabilimenti di confezionamento. Nel caso della crema di burro d'arachidi, il prodotto potrebbe essere stato contaminato da corpi estranei di origine metallica, mentre all'interno del preparato muesli si potrebbero trovare sassolini.
Quali sono i rischi per i consumatori e perché il Ministero della salute ha deciso di intervenire bloccando la loro distribuzione sul mercato?
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito internet l'elenco dei prodotti ritenuti contaminanti. In alcuni casi è stato individuato lo specifico lotto di produzione mentre in altri a scopo precauzionale si è deciso di bloccare la distribuzione dell'intero prodotto.
Il provvedimento riguarda queste confezioni di crema di burro d'arachidi:
Tutte queste confezioni sono realizzate dall'azienda Birko S.r.l. di Torino e poi immesse sul mercato sotto diversi marchi.
Per quanto riguarda il muesli, le confezioni oggetto di richiamo sono tutte prodotte nello stabilimento di Lameri S.p.a. a San Bassiano, in provincia di Cremona. Come nel caso della crema di burro d'arachidi, questa azienda si occupa del conferimento del prodotto che in un secondo momento è poi distribuito sotto diverse etichette commerciali.
Il Ministero ragguaglia la clientela che tali preparati potrebbero contenere al loro interno sassolini.
Ecco quali sono le confezioni ritirate dal mercato:
Il provvedimento arriva dopo alcuni attenti controlli eseguiti dagli ispettori di igiene alimentari, nei suddetti stabilimenti di produzione. Gli accertamenti hanno evidenziato la possibilità che gli alimenti siano contaminati da sostanze non edibili e dannose per la salute.
In attesa di ulteriori indagini, il Ministero della Salute ha deciso di bloccare la loro distribuzione per tutelare i consumatori. Si tratta dunque di un blocco preventivo. Non è detto che ognuno dei prodotti presente negli elenchi sia effettivamente contaminato.
Il Ministero ha anche lanciato le linee guida per chi avesse già acquistato una di queste confezioni. L'avvertenza è di non consumare il prodotto e di riconsegnare la confezione al venditore.