Altro giorno e altre accuse da parte di Mosca verso Kiev. Stavolta, il Cremlino avrebbe puntato il dito su un presunto attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia portato avanti dall'esercito di Zelensky, attraverso l'utilizzo di un drone. Nello specifico, la Russia punta il dito sull'Ucraina nel tentativo di colpire i depositi di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito. Una ipotesi curiosa, poiché distruggere i contenitori potrebbe portare al disastro nucleare. Sarebbe, inoltre, un'azione che non può certo permettersi il paese ucraino che dipende proprio dalla centrale per la fornitura di elettricità nelle principali città.
Le continue minacce alla centrale sono ovviamente un pericolo per gli abitanti locali, ma lo sono anche per i paesi europei limitrofi che si ritroverebbero a gestire l'ennesimo disastro ambientale nel continente. Senza contare, le possibili reazioni della comunità internazionale in un contesto di guerra che in quel caso si potrebbe definire certamente "nucleare".
E non è la prima volta che Mosca tende a 'distribuire' una fake news riguardo imminenti attacchi da parte di Kiev su Zaporizhzhia. Lo scorso 4 luglio, le autorità russe avevano anticipato un clamoroso attacco da parte delle truppe ucraine "usando armi a lungo raggio ad alta precisione e veicoli aerei senza pilota kamikaze". Fatto che poi non si è realmente verificato. In quel caso, Zelensky aveva parlato di "pericolose provocazioni" da parte di Mosca, nel tentativo di giustificare la manomissione volontaria della stessa centrale e portare il conflitto a livello nucleare.
Nel frattempo, si aggrava il bilancio dell'esplosione dell'impianto ottico-meccanico di Sergiev Posad. Nel momento in cui scriviamo, le autorità locali parlano di almeno 56 feriti e oltre 20 edifici danneggiati. Una prima ricostruzione ufficiale parla di un "errore umano" nella gestione dell'impianto: l'esplosione ha peraltro registrato un cratere della profondità di 5 metri. Nel frattempo, sono state estratte vive dalle macerie almeno tre persone, ma si pensa possano essercene altre. Si scava senza sosta.