Durante le ultime settimane era diventato un vero e proprio incubo per gli automobilisti, così l’autovelox di Cadoneghe in provincia di Padova, è stato fatto saltare. In un mese infatti l’autovelox installato nel comune, sulla 307 regionale del Santo, è stato in grado di comminare circa 24 mila multe. Ma nella serata di ieri qualcuno lo ha fatto esplodere.
I residenti della zona hanno sentito il forte boato e hanno subito avvertito le forze dell’ordine. Da un primo intervento da parte dei Vigili del fuoco, sembra che lo scoppio sia stato causato da della polvere da sparo.
Una volta innescata, una fiammata alta molti metri ha letteralmente mandato in fumo l’occhio elettronico che rileva la velocità e la targa delle auto in transito. Sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, sono arrivati anche gli artificieri, i Carabinieri e il sindaco Marco Schiesaro, che ha commentato l’accaduto come un atto vergognoso.
In una nota ha specificato:
In queste ore le forze dell’ordine stanno controllando anche le telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso l'attentatore. L'autore del gesto potrebbe essere uno dei cittadini della zona esasperati dall'efficiente mezzo di controllo.
Ho piena fiducia nelle forze dell'ordine e mi auguro che il responsabile o i responsabili vengano assicurati alla giustizia quanto prima, conclude il sindaco.
L’autovelox era stato installato soltanto un mese fa. L'iniziativa era nata su richiesta di un gruppo di famiglie residenti nella zona, che spingevano per la messa in sicurezza di quel tratto stradale. Ma i rilevatori, anche fin troppo efficienti sono presto diventati l’incubo di migliaia di automobilisti, portando nelle casse del Comune almeno un milione di euro.
Contro quell’autovelox è nata anche una pagina sui social e online in tanti avrebbero esultato dopo la notizia della sua esplosione.
In queste ore sta girando sul web anche una foto, scattata il 4 Agosto scorso che ritrae il personale del Comune e alcuni operai che affiggono sotto l’autovelox un cartello che indica di non superare i 50 chilometri orari, un mese e mezzo dopo l’accensione dei rilevatori.
Riguardo questo il sindaco precisa:
Negli ultimi due mesi sono stati abbattuti 4 impianti di controllo elettronico della velocità lungo le strade del Veneto. In particolare, nei casi precedenti, si trattava di impianti posizionati su pali di acciaio, che nelle ore notturne, sono stati segati alla base con un flessibile.
Anche in questi episodi, gli agenti pensano si tratti di atti di ritorsione a causa delle multe, più che di puri atti vandalici.
La situazione sta diventando un vero e proprio allarme per i sindaci dei Comuni che gestiscono gli autovelox e incassano le somme delle contravvenzioni, che promettono di reinstallarli quanto prima.
Il primo abbattimento è stato registrato tra il 18 e 19 Maggio scorsi, a Bosaro, con la distruzione dell'impianto posizionato sulla strada statale 16, per le auto in arrivo da Ferrara.
A fine Maggio è successa la stessa cosa all'autovelox sulla regionale 482, a Giacciano con Baruchella. Il 19 Luglio invece il copione si è ripetuto sempre con l'autovelox di Bosaro, che nel frattempo era stato rimontato.
L'ultimo velox decapitato è stato quello di Taglio di Po, a Mazzorno Destro sulla provinciale 46. Anche in questo caso stesse modalità, segato uno dei pali di supporto.