La Russia ha fatto un passo audace nello spazio questa notte, lanciando la missione Luna-25, che segna il ritorno del paese sulla Luna dopo quasi cinquant'anni di assenza. Il razzo Soyuz-2.1b è decollato dal cosmodromo di Vostochny nell'Amur alle 2.10 ora di Mosca, portando con sé la sonda destinata al nostro satellite naturale. L'evento è stato trasmesso in diretta dall'agenzia spaziale russa Roscosmos, evidenziando il notevole interesse internazionale per questa impresa.
Il contesto geopolitico attuale, con la Russia coinvolta in una complessa situazione in Ucraina, aggiunge un ulteriore significato a questa missione. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato:
La missione Luna-25 rappresenta un passo importante nel tentativo russo di superare gli Stati Uniti nella corsa all'esplorazione lunare. Gli Stati Uniti, tramite il programma Artemis, hanno pianificato missioni sulla Luna nei prossimi anni, ma la Russia cerca di raggiungere il Polo Sud lunare prima degli americani. Gli esperti russi sperano di scoprire riserve d'acqua nel sottosuolo lunare, una scoperta che potrebbe rivoluzionare la comprensione della storia e dell'evoluzione del sistema solare.
La sonda Luna-25 è progettata per atterrare vicino al cratere Bogulawsky, una zona che si crede possa contenere importanti riserve di ghiaccio. Questa missione non è priva di sfide; il polo sud lunare è notoriamente difficile da raggiungere, con terreno accidentato e temperature estreme. La sonda è dotata di otto strumenti scientifici che studieranno la composizione del suolo lunare, cercando tracce di acqua e altri elementi chimici.
"Questa missione prevede l'atterraggio al polo sud. Nessuno al mondo lo ha mai fatto prima", ha dichiarato Yuri Borisov, capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos. Nonostante le difficoltà, la Russia è determinata a completare con successo questa missione, dando così una forte dimostrazione delle proprie ambizioni nello spazio e delle capacità di metterle in atto.