Il leader della Lega Matteo Salvini vuole reintrodurre le province: dopo l'abolizione del 2015, quando vennero introdotte anche le città metropolitane, il vicempremier sta provando a farsi campo per istituirle di nuovo.
Il leader leghista vuole una controriforma che riporti all'elezione diretta di consiglieri e presidenti che, precisa, "devono avere le competenze, la scelta diretta dei cittadini e i soldi perché altrimenti strade provinciali e scuole superiori, che devono essere gestite dalle Province, senza soldi e senza personale non hanno manutenzione".
Salvini è molto convinto di questa sua manovra, dichiarando senza fronzoli che "se tornassero già nel 2024 sarebbe un segnale di efficienza".
Ma perché questa è una battaglia importante per la Lega? Ci sono due motivi principali. I successi del partito sono storicamente legati al territorio, un'associazione che rende più radicato il pieno di voti per il Carroccio. Inoltre vista la continua diminuzione del consenso -come dimostra l'8,9% del 2022 rispetto al 17,6% di quattro anni prima- la Lega si è ritrovata con 345 posti a tra Camera e Senato.
Questa dinamica colpisce anche gli altri partiti con molti "esodati", fenomeno che potrebbe essere arginato con la reintroduzione delle Province.
Un altro metodo potrebbe essere inserire il terzo mandato per i sindaci, che risolverebbe problemi anche in casa altrui come quella del PD, ma negli ultimi anni ad ogni proposta di questo tipo ci sono stati degli intoppi.
Questa la proposta di Matteo Salvini in occasione dell'incontro a Forte dei Marmi con i sindaci: il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture prova un ritorno al passato, soluzione che farà sicuramente discutere, ma che farebbe comodo al suo partito.