L'addio improvviso di Roberto Mancini ha obbligato il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio a trovare in fretta un sostituto visti gli imminenti impegni di settembre validi per la qualificazione ai prossimi Europei 2024 in Germania. I nomi nella lista di Gabriele Gravina per la panchina dell'Italia sono Luciano Spalletti e Antonio Conte. Il fresco campione d'Italia è il favorito visto che vedrebbe nell'azzurro la realizzazione di un percorso ma bisogna parlare con Aurelio De Laurentiis per liberarlo. Infatti nell'accordo per la separazione ci sarebbe una penale da 2,8 milioni di euro per tornare ad allenare in Italia, si sta muovendo anche il ministro Abodi per conciliare le parti. L'alternativa è l'ex tecnico del Tottenham che però ha uno stipendio proibitivo.
Dopo lo smarrimento iniziale per il fulmine a ciel sereno delle dimissioni di Roberto Mancini, è scattata immediatamente la ricerca di un nuovo commissario tecnico per la nazionale azzurra. Gabriele Gravina ha escluso la possibilità di affidare l'Italia ad un traghettatore puntando con decisione Luciano Spalletti che ha gradito la chiamata ma c'è un ostacolo chiamato Aurelio De Laurentiis da dover superare.
Il patron azzurro infatti ha fatto inserire una clausola per accettare le dimissioni del tecnico di Certaldo dal Napoli che consiste nel non sedere su una panchina di squadre italiane o della nazionale in questa stagione. Un paletto che non ha visto l'opposizione dell'allenatore visto che all'orizzonte non ci stavano tali possibilità, oltretutto fermarsi un anno era ritenuta la soluzione migliore dopo l'entusiasmante campionato scorso.
Nessuno poteva immagine che solamente dopo due mesi si sarebbe aperto questo scenario che può diventare irripetibile. Per questa ragione Luciano Spalletti ha aperto ad un ritorno immediato su una panchina non ritenendo la selezione azzurra una contraddizione alle sue volontà. Gli impegni federali sono dilatati nel tempo consentendo al tecnico di potersi dedicare alla famiglia tenendo conto che Certaldo dista appena 57 chilometri da Coverciano.
Lo scoglio più grande ora è rappresentato da Aurelio De Laurentiis e la penale da 2,8 milioni di euro da dover versare nelle casse del Napoli per poterlo svincolare dai campani. Una cifra che la FIGC non ha intenzione di spendere visto che non si considera alla stregua di una squadra di club, Gravina ha avuto un contatto con il presidente azzurro per sondare il terreno chiedendo anche l'intervento del Ministro dello Sport Andrea Abodi.
Una pressione politica che potrebbe spingere De Laurentiis a non imporsi per lasciarlo andare a coronare il sogno di una carriera. Spalletti infatti non ha mai nascosto il desiderio di sedere un giorno sulla panchina azzurra, era pronto ad attendere la chiusura del ciclo con Roberto Mancini ma ora l'opportunità è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. La trattativa è già cominciata, non durerà a lungo.
E' una seconda scelta ma più per ragioni economiche che tecniche. Antonio Conte e l'Italia hanno un feeling incredibile, nella mente dei tifosi è rimasto l'Europeo 2016 come una avventura ricca di soddisfazioni per una underdog che non aveva nulla da dimostrare. Brucia ancora l'eliminazione ai calci di rigore contro la Germania con gli errori di Zaza e Pellè. Riportare il salentino quindi significherebbe andare a ricreare un gruppo di ferro in vista dei prossimi Europei e Mondiali.
L'ostacolo però è l'ingaggio che potrebbe chiedere Conte visto che al Tottenham guadagnava 15 milioni di euro a stagione. Uno stipendio che chiaramente la Federazione non può permettersi, Tavecchio aveva sfrutta lo sponsor tecnico per arrivare a 4,5. Al momento rimane quindi un piano b da poter trasformare in trattativa ma la priorità rimane Luciano Spalletti.