E voi? Come "ve siete messi pe Feragosto?" Che poi è Ferragosto, ma tanto ci siamo capiti. Nel 1980, nel film "Un sacco bello" di un trentenne Carlo Verdone, lo chiedeva urlando in un telefono col disco il disperato EnZo, coatto ante litteram in preda a tempesta ormonale e con un viaggio in testa nella Cracovia ancora versione Cortina di ferro e, a quanto pare, sinonimo di lussuria. Ma la spiegazione è inutile: in quanti, oggi, sui propri canali social non è incappato in questo video?
Qualcuno va oltre la semplice condivisione sui social della leggendaria interpretazione di Carlo Verdone e, per Ferragosto (pardon, "Feragosto"), raggiunge il mitico "Palo della Morte", il punto del tribolato appuntamento tra Enzo e Sergio prima dell'altrettanto e anche di più tribolato viaggio con direzione Polonia. Il "Palo", a dire la verità, ieri era un traliccio dell'alta tensione, oggi un albero. Si trova in via Giovanni Conti, a Vigne Nuove, e resta meta di pellegrinaggio.
Tutto questo papiello per dire che, anche quest'anno, Feragosto è scivolato via tra tanta ironia. A cominciare dal significato della festa. Come dimostra questo piccolo capolavoro di Legolize. (Senza offesa per nessuno, eh!)
Molti, anche fan di Verdone, va detto, hanno scelto invece il 15 di agosto per la classica gita fuori porta. E, si sa, quando si esce di casa c'è sempre quel pensiero...
Sì, ma poi? Che si fa? Si mangia. E tanto. Il menù che elenca questa signora è diventato oramai leggenda.
Dalla Puglia all'Abruzzo. Dalle orecchiette di Bari Vecchia agli arrosticini "offerti" dalla squadra di calcio del Pescara.
Alla griglia, c'è però uno chef che ricorda qualcuno. Non credete?
Il punto esclamativo lo mette Emma Marrone, che col suo "vino rosso e arance di Ferragosto" ha lasciato a bocca aperta e sorridenti i fan.
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