Ha le idee chiare Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate: per portare avanti efficacemente la lotta all'evasione servono più controlli sui conti. Questo quanto emerge dall'intervista rilasciata al Corriere della Sera dal numero uno dell'Agenzia.
D'altronde, spiega Ruffini, la garanzia dei servizi, a partire da quelli di base come sanità, istruzione e ordine pubblico, passa necessariamente dall'acquisizione delle risorse. Dunque l'Agenzia delle Entrate è tenuta a sincerarsi che tutti paghino quanto dovuto:
Cattive notizie quindi per i furbetti del fisco: l'intenzione di Ruffini è quella di attuare dei controlli incrociati sui conti, che lasceranno poca via di scampo agli evasori. L'obiettivo? Recuperare i 2,8 miliardi sottratto dall'evasione, tentando anche di recuperare «capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari».
Nella sua intervista al Corriere della Sera, il direttore dell'Agenza delle Entrate parla anche di riduzione del tax gap e di Pnrr:
Tale obiettivo, secondo le stime di Ruffini, potrà essere essere raggiunto entro la comoda data di ottobre, ossia con un anno di atipico rispetto al programma. L'Agenzia ha infatti già realizzato «il 99% degli incassi».
Il direttore parla anche, sempre nell'ottica della lotta all'evasione, dei prossimi passaggi che l'Agenzia delle Entrate si propone di compiere:
Aleggia ancora una polemica sull'operato dell'Agenza delle Entrate, quella del "pizzo di Stato", lanciata niente meno che dall'attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il direttore Ruffini si difende una volta per tutte:
Si attendono dunque i dati delle nuove pratiche messe in campo dall'Agenzia per combattere l'evasione, anche se Ruffini avvisa che i primi risultati difficilmente si vedranno in tempi brevi: