Aveva vinto l'oro olimpico, i Mondiali indoor, gli Europei all'aperto due volte e una quelli al chiuso. Ha vinto un mese fa con la squadra azzurra la Coppa Europa, la prima nella storia dell'Italia dell'atletica. E ancora le finali di Diamond League, per due volte. Aveva vinto quasi tutto. Ha chiuso il cerchio oggi, 22 agosto 2013, per entrare nella leggenda. Da stasera, Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto. Da stasera, il 31enne Gianmarco Tamberi ha vinto tutti i trofei a cui un altista può ambire. Misura 2,36, con due errori a 2,38 e uno a 2,40. Argento allo statunitense JuVaughn Harrison sempre con 2,36 ma con un errore in più, bronzo con 2,33 il qatariota Mutaz Barshim, co-campione olimpico con il marchigiano. Ore 22, tutto vero: al National Athletics Centre di Budapest, sede di una finora splendida edizione dei Mondiali, suonano le note di "Notti Magiche".
Lungo il racconto della serata. Tamberi ha la barba tagliata a metà, significa che è tornato Halfshave. Gimbo vorrebbe imprimere qualcosa alla gara anche solo nell'avvicinamento allo stadio. Persino sulla macchinetta che conduce gli atleti dal campo d'allenamento allo stadio. Lui siede al contrario... Appena entra al National Athletics Centre, comincia ad aizzare i tifosi assiepati in curva. Ci sono tantissime bandiere tricolori, c'è lo striscione "Gimbo facci volare". C'è tutto il contorno che vuole il campione olimpico marchigiano. Si mette anche alla batteria della band che accompagna la presentazione dei finalisti. La rincorsa che prova è da nove passi. In gara saranno di più
Rinuncia al 2,20 di misura d'ingresso, ma esordisce con un errore a 2,25, per poi rimediare al tentativo successivo. E così fa il co-campione olimpico Barshim. Il 2,29 e il 2,33 dell'azzurro arrivano al primo tentativo. Primo è però Harrison, che addirittura si becca coi tifosi di Gimbo. Il 2,36 è perfetto, mentre sia Harrison che Barshim sbagliano e l'azzurro sorpassa allora in testa con la miglior misura del 2023. Harrison fa 2,36 alla seconda prova, Barshim invece è fuori. Fuori anche il tedesco Potye e, per Gimbo, è matematicamente podio. Ancora: esce il cubano Zayas e allora è battaglia a due tra l'azzurro (primo) e lo statunitense (secondo, per l'errore in più), come fu all'ultima finale di Diamond League a Zurigo.
La sfida si sposta a quota 2,38. Al terzo errore di Harrison, Tamberi può esultare e con lui i tantissimi italiani sugli spalti. Il 2,40 finale nemmeno lo abbozza e corre a prendersi il meritato applauso.
Strepitosa Ayomide Folorunso, che ritocca di 33/100 il record italiano dei 400 ostacoli da lei stabilito lo scorso 30 luglio, diventa la prima italiana a scendere sotto i 54" e segna uno storico 53.89 per l'atletica azzurra che le vale anche la qualificazione in finale. Mai, prima d'ora, un'azzurra era arrivata alla gara decisiva dei 400 ostacoli.
"Prima del via ero distesa, mi veniva quasi da sorridere - spiega Ayo - Mi sarebbe bastato anche solo uscire a testa alta, dopo aver dato del mio meglio. Poi ho visto un bel 'treno' di avversarie davanti a me e ho deciso di prenderlo. Da lì mi sono detta che il coraggio sarebbe stato determinante e così è stato. Sono molto felice".
Sul primo ostacolo all'imbocco del rettilineo finale, anche una piccola incertezza a cui la 26enne di Fidenza di origini nigeriane ha però risposto in maniera magistrale.
Dodicesima (61,13) Daisy Osakue nella finale del disco, undicesima (4:01.84, personale) Ludovica Cavalli in quella dei 1500. Negli 800, qualificazione alle semifinali per Catalin Tecuceanu e Simone Barontini.
SEGUIRA' ARTICOLO CON DICHIARAZIONI DI GIANMARCO TAMBERI
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