In zona mista, Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, camminano a un metro e mezzo da terra. Grande la gioia come grande è l'impresa. La 4x100 maschile azzurra, che dopo il trionfo olimpico di Tokyo aveva vissuto mille e mille vicissitudini tra risultati da ritrovare e infortuni di varia natura, si ritrova ai Mondiali di Budapest, in una straordinaria notte al National Athletics Centre in riva al Danubio. Una medaglia d'argento al collo e un ritornello da cantare in coro: "Siamo tornati".
Roberto Rigali: "Sto vivendo un sogno e solo adesso, a un'ora dall'impresa, sto iniziando a realizzare qualcosa. Nel frattempo mi godo questo spettacolo. Grazie a tutti per il tifo. Niente, a posto così. Non aggiungo altro", e ride divertito.
Marcell Jacobs: "Siamo veramente contentissimi di aver portato a casa la medaglia. Sapevamo che fosse nelle nostre corde che avremmo potuto realizzarlo. Siamo campioni olimpici e vicecampioni mondiali. Questo è il nostro valore. Dobbiamo ringraziare il responsabile del settore velocità, Filippo Di Mulo, il tecnico Giorgio Frinolli e tutti quelli che ci sono stati vicini. Non siamo soltanto noi quattro a scendere in pista. È merito di tutti loro se siamo qui".
Lorenzo Patta: "È bellissimo essere tornati dove meritiamo di stare. Tokyo non è stato un caso e l'abbiamo dimostrato. Spero che gli italiani siano fieri di noi".
Filippo Tortu: "Siamo entrati nella storia perché abbiamo fatto qualcosa di straordinario e di fantastico. Aver corso con loro un anno intero, intendo con tutti i miei compagni di squadra che non sono soltanto tre, è qualcosa di glorioso e stupendo. Sono felice di aver condiviso tutto questo con loro".
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