Festa grande oggi, 6 settembre, a Gioia del Colle (Bari) per l'arrivo di Sylvester Stallone. Non sono gli anni '80 di Sly la superstar, non è il lancio di un altro film di rinterzo alla saga di Rocky, e allora è una visita ancora più gradita quella dell'"Italian Stallion", come si fece soprannominare a tempi d'oro. Perché è una visita alla ricerca delle proprie radici e per ritirare il titolo di cittadino onorario - non la fantomatica cintura di campione del mondo dei massimi - e soprattutto senza perdere la pazienza come fu ai tempi del primo "Rambo". Ma quelli erano anni adrenalinici.
Sylvester e suo fratello musicista Frank Junior sono tornati oggi ai primi vagìti degli Stallone. Il piano era quello di arrivare quasi in sordina, uscire dal b&b in cui si trovava ospite, entrare in Municipio, stringere la mano al sindaco, prendere la cittadinanza e salutare tutti da un palco. È stato invece un bagno di folla, nel pieno stile caldo e accogliente della Puglia.
Nella centrale piazza XX settembre, il nonno di Sylvester e Frank - che rispondeva, guarda un po', al nome di Silvestro - aveva una barberia. Questo prima di partire per l'America e dare nuove speranze a una famiglia intera. A Gioia del Colle sono rimasti i parenti di Sly.
A dirla tutta, sembra essere in corso una disputa tra Gioia e Palo del Colle su quale paese abbia realmente dato i natali al capostipite degli Stallone. C'è persino qualcuno che allontanerebbe le radici fino in Sicilia. Prendiamo per valido la versione della "Gazzetta del Mezzogiorno", che a sua volta riporta la tesi del genealogista Alessandro Lavopa, il quale dice che la famiglia di Sly è nata a Gioia; che da lì si è trasferita negli States; ma che prima ha vissuto anche a Palo.
Coraggio, non litigate: c'è un po' di Sylvester Stallone per tutti.
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