07 Sep, 2023 - 13:33

Vibo Valentia, l'imprenditrice scomparsa nel 2016 fu data in pasto ai maiali

Vibo Valentia, l'imprenditrice scomparsa nel 2016 fu data in pasto ai maiali

Si chiamava Maria Chindamo e faceva l'imprenditrice: nel 2016, quando aveva solo 42 anni, ne fu denunciata la scomparsa in circostanze misteriose a Vibo Valentia. Sette anni più tardi la Polizia ha ricostruito la verità dietro quella tragica vicenda: Chindamo fu freddata dalla 'Ndrangheta per poi essere data in pasto ai maiali.

La scoperta della fine tragica di Maria Chindamo è stata possibile nell'ambito di una maxi operazione dei Carabinieri di Vibo Valentia, coordinata dalla direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro e guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, che aveva l'obiettivo di smantellare un giro mafioso territorio e che ha condotto all'arresto di 84 persone. Tra queste, si contano professionisti, politici e imprenditori, oltre a Salvatore Ascone, colui che, quella notte del 6 maggio 2016, uccise brutalmente Maria Chindamo.

Imprenditrice uccisa a Vibo Valentia: nel 2016 la scomparsa, poi fu data in pasto ai maiali. Oggi arrestato il responsabile

Salvatore Ascone, 57 anni, non agì da solo il 6 maggio di 7 anni fa. Con lui, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dovevano esserci altri due complici: uno di loro all'epoca dei fatti era minorenne, mentre l'altro è deceduto nel frattempo. Il rapimento e l'uccisione di Maria Chindamo sono stati l'esito di un'azione punitiva, che ha interessato la donna a causa di una relazione intrapresa dopo il suicidio del marito, Vincenzo Puntoriero, avvenuto nel 2015.

La giovane imprenditrice, inoltre, aveva ereditato dal defunto marito alcuni terreni su cui la 'Ndrangheta aveva da tempo messo gli occhi. Ascone, insieme ai due complici, ha dunque messo a punto un omicidio mafioso in piena regola: prima la sparizione misteriosa, l'uccisone nascosta e, infine, perché nessuno potesse trovare il corpo, lo scempio in una mangiatoia per maiali.

Il corpo della vittima fu gettato tra gli animali perché se ne cibassero, non lasciando più nulla. Alla fine però la verità ha trovato il modo di riemergere: i 600 agenti coinvolti nell'inchiesta "Maestrale-Carthago" hanno catturato Ascone e lo hanno condotto in carcere.

AUTORE
foto autore
Beatrice Balbinot
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
adv
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE