07 Sep, 2023 - 17:09

Cutro, Frontex risponde alle accuse: "Italia aveva nostre stesse informazioni"

Cutro, Frontex risponde alle accuse: "Italia aveva nostre stesse informazioni"

A più di 6 mesi dalla tragedia, non è ancora chiaro di chi sia la responsabilità del naufragio di Cutro, dove morirono 94 migranti: l'agenzia che gestisce le frontiere dell'Unione Europea, Frontex, ha di nuovo puntato il dito contro l'Italia, difendendosi dalle accuse precedentemente rivoltole dalla perizia.

Secondo il documento depositato presso la Procura della Repubblica di Crotone, infatti, le informazioni pervenute da Frontex a proposito dell'imbarcazione dei migranti che si stava avvicinando alle coste italiane risultarono «poco attendibili e fuorvianti», rendendo complessa l'organizzazione dei salvataggi.

Frontex ha risposto oggi a queste insinuazioni tramite il suo portavoce, facendo notare come «le autorità italiane avevano accesso esattamente alle stesse nostre informazioni» e che tutti gli enti interessati «hanno ricevuto lo stesso streaming live dall'aereo di sorveglianza». Dunque, secondo Frontex, l'Italia poteva verificare la situazione in tempo reale e rendersi conto di eventuali differenze nella rotta annunciata.

Naufragio di Cutro: la perizia e le accuse dell'Italia a Frontex

In quella drammatica notte del 25 febbraio morirono nei nostri mari, ad un passo o poco più delle coste di Cutro, 94 persone. Da allora si sono contate proteste, campagne, un decreto che porta il nome del luogo in cui è avvenuta la tragedia e, come spesso accade, una serie interminabile di scarica barile. Le accuse sono piovute dall'Europa verso l'Italia e dall'Italia verso l'Europa: nella perizia depositata alla Procura di Crotone si legge chiaramente che la informazioni di Frontex erano erronee.

I calcoli del perito non corrispondono a quanto trasmesso dall'agenzia europea: secondo Frontex la barca con a bordo i migranti sarebbe dovuta giungere in Italia nella zona di Baia di Copanello intorno alle 7 di mattina, mentre i computi sulla rotta e sulla velocità dell'imbarcazione eseguiti successivamente indicano che questa sarebbe dovuta approdare a Capo Rizzuto ben prima dell'orario indicato dall'agenzia UE.

Ora Frontex si difende, affermando che le informazioni in loro possesso non erano diverse rispetto a quelle possedute e verificabili anche dall'Italia.

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Beatrice Balbinot
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