Nessun allarmismo, ma occhi aperti in merito all'aumento dei casi Covid nel nostro Paese: a confermarlo alcuni esperti dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
I dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute parlano chiaro. Nell'ultima settimana, complice la diffusione delle nuove varianti, si registra un +44% di contagi rispetto ai sette giorni precedenti.
A proposito delle nuove varianti, "nessuna sembra più preoccupante del solito". A parlare è Fabrizio Maggi, direttore dell'Unità di Virologia e laboratori di Biosicurezza dello Spallanzani.
A proposito dell'aumento dei casi Covid, ancora, i medici dello Spallanzani sottolineano come si tratti, in "gran parte", di "infezioni lievi", localizzate alla alte vie respiratorie. Lo ribadisce Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico e dell'unità operativa di immunodeficienze virali dell'Istituto.
Il problema persiste nei pazienti fragili, a cominciare dagli anziani. In queste fasce della popolazione il virus può portare una malattia "clinicamente più importante, anche grave", che può rendere necessarie "la terapia e l'ospedalizzazione".
In merito al monitoraggio e all'interpretazione dei dati, Antinori spera nel passaggio ad un sistema che, piuttosto che misurare "i nuovi casi o l'incidenza", si concentri "sui casi ricoverati in ospedale, sui casi gravi".
Il direttore del Dipartimento clinico dello Spallanzani conclude invitando ancora una volta i pazienti fragili alla cautela.
"Nessun allarme", quindi, "nessuna paura" ma "attenzione, guardia alta", perché la malattia non è finita. Occorre dunque concentrarsi "sulle persone più a rischio di avere complicanze gravi".