Obbligo scolastico, cosa rischia chi non manda i figli a scuola? Secondo il "Decreto Caivano", approvato dal Consiglio dei ministri il 7 Settembre scorso che riguarda una serie di misure contro la criminalità giovanile, chi non manda i figli a scuola rischia addirittura il carcere oltre che la perdita della potestà genitoriale.
Secondo la legge l’istruzione obbligatoria è gratuita e deve avere una durata di almeno 10 anni. Riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni.
Il percorso della scuola dell’obbligo è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età.
L’obbligo di istruzione può essere assolto:
La premier Giorgia Meloni ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa:
Il "Decreto Caivano" porta con sè un altro cambiamento che riguarda il minore. Nel caso in cui questo non sia mai stato iscritto a scuola nonostante l'ammonimento, la cosiddetta dispersione assoluta, si introduce la pena fino a due anni di reclusione.
Nel caso invece di abbandono scolastico, ovvero quando il minore che, pur iscritto, totalizza un numero di assenze tale da evitare l'obbligo scolastico, la pena prevista è fino a un anno di reclusione. Inoltre, chi viola l'obbligo perde il diritto di percepire l'assegno di inclusione.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato che:
In aggiunta al Daspo urbano e all'avviso orale, nel Decreto viene proposta anche la possibilità per il questore di vietare l'uso del cellulare anche se il soggetto "risulta condannato anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio o alle sostanze stupefacenti".
Il questore può infatti proporre al tribunale, seguendo il comma 6, l'applicazione del divieto di utilizzare, in tutto o in parte, piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari, altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce o qualsiasi altro apparato di comunicazione radio trasmittente.
Il divieto potrà durare non più di 2 anni. In questo periodo verranno individuati delle modalità applicative compatibili con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento.
Giuseppe Valditara, il Ministro dell'Istruzione ha sottolineato l’importanza della continuità didattica e di una presenza costante nelle aree che comprendono scuole più disagiate:
Allo stanziamento di incentivi, di natura strategica, si affiancheranno poi maggiori controlli e, soprattutto, strumenti restrittivi, quali sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di istruzione.