Si chiude il giallo di Michelle Baldassarre, la 55enne trovata morta carbonizzata nelle campagne di Bari lo scorso 9 febbraio: stando alle ultime notizie, si sarebbe tolta la vita, accoltellandosi e poi dandosi fuoco. A chiarirlo è stata l'autopsia disposta dalla Procura nell'ambito del fascicolo d'inchiesta per istigazione al suicidio aperto negli scorsi mesi per fare luce sulla vicenda.
Ad occuparsi dell'esame sulla salma della donna è stato il professor Francesco Vinci.
Pur non essendoci elementi "di assoluta certezza al riguardo", secondo lui, in pratica, la ferita da arma bianca
Michelle Baldassarre quindi si sarebbe suicidata. Lo scorso 9 febbraio era stata trovata senza vita nei pressi di Santeremo in Colle, in provincia di Bari, con il corpo carbonizzato e una lama infilata nel petto. Si era subito ipotizzato che potesse essersi tolta la vita.
Una serie di punti oscuri avevano avvolto, fin dall'inizio, la vicenda. Innanzitutto, la causa della morte: non era chiaro se a risultare fatale alla donna fosse stata la ferita riportata sul lato destro del torace - provocata dalla lama di un coltello rinvenuto accanto al corpo - oppure il successivo incendio. Nel caso in cui fosse stata la ferita ad ucciderla, si pensava che qualcuno potesse averle poi dato fuoco.
In tanti, infatti, non riuscivano a spiegarsi come Michelle avesse potuto compiere un gesto simile. Soprattutto i suoi familiari, che da subito, non a caso, avevano ipotizzato che potesse essere stata spinta a farlo dal marito, con cui da un po' era in fase di separazione. L'uomo, che attualmente si trova agli arresti domiciliari, era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti, nel dicembre 2022.
Per questo a suo carico è in corso un processo con rito abbreviato. Le indagini dovranno ora chiarire se abbia avuto un ruolo e, nel caso, quale, in questa storia.
Dopo mesi i contorni della tragedia si sono fatti finalmente più chiari. Ma niente potrà riportare indietro la donna, che al mondo ha lasciato due figlie. Nel piccolo paese in cui si è tolta la vita lavorava come igienista dentale ed era nota e stimata. Sui social c'è chi paragona la sua storia a quella di Liliana Resinovich, la donna scomparsa e poi trovata morta - con il corpo avvolto in dei sacchetti di plastica - nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste, il cui caso è stato da poco riaperto con l'ipotesi di reato di omicidio.