Nell'Angelus domenicale, Papa Francesco ha esposto un profondo appello alla sincerità e alla redenzione, basandosi su una riflessione tratta dalla pagina evangelica dei due figli chiamati a lavorare nella vigna; ha inoltre annunciato la partecipazione a un evento in cui incontrerà bambini da tutto il mondo. Il Pontefice ha sottolineato la differenza tra il peccatore e il corrotto, facendo un appello alla sincerità e all'onestà.
Il Papa ha iniziato affermando che "per il peccatore c'è sempre speranza di redenzione; per il corrotto, invece, è molto più difficile." Ha spiegato che il corrotto, con i suoi "falsi 'sì'", le "parvenze eleganti ma ipocrite", e le "finzioni diventate abitudini" si nasconde dietro a un "muro di gomma", evitando i richiami della coscienza. Il problema, secondo Papa Francesco, è che il corrotto mente senza remore per nascondere la sua disubbidienza e non è disposto a un dialogo onesto.
In contrasto, il secondo figlio descritto nell'evangelico "si assume la responsabilità del suo comportamento e agisce alla luce del sole". Questo figlio, pur commettendo un errore, rimane sincero. Il Pontefice lo definisce "un peccatore, ma non un corrotto".
Il Papa ha poi invitato tutti a riflettere su se stessi:
Il 6 novembre, Papa Francesco incontrerà bambini provenienti da tutto il mondo nell'Aula Paolo VI. L'evento, intitolato "Impariamo dai bambini e dalle bambine," è patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l'Educazione e mira a celebrare la purezza e l'innocenza dei bambini. Il Papa ha affermato che "chi è come un bambino appartiene al Regno di Dio" e che i bambini insegnano "la limpidezza delle relazioni, l'accoglienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto per tutto il creato."
Infine, Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per la situazione nel Nagorno-Karabakh, pregando per gli sfollati e auspicando un dialogo tra l'Azerbaigian e l'Armenia con il sostegno della comunità internazionale. Inoltre, ha commemorato il nuovo beato, don Giuseppe Beotti, ucciso in odio alla fede nel 1944, definendolo "un pastore secondo il cuore di Cristo" che ha sacrificato la propria vita per proteggere il suo gregge.