Allarme tsunami in alcune regioni del Giappone, in particolare nelle coste a sud dell'arcipelago. Ad annunciarlo nelle prime ore del mattino di oggi, lunedì 9 ottobre, è l'Agenzia meteorologica nazionale (Jma), che identifica le ragioni del fenomeno in una serie di lievi scosse telluriche nelle isole Izu.
Onde alte circa 60 centimetri si sono infrante sull'isola di Hachijojima, nella zona sud di Tokyo. Nella prefettura occidentale di Kochi e in quella meridionale di Miyazaki si sono viste onde rispettivamente di 40 centimetri e 20 centimetri.
Al momento non risultano danni gravi provocati dai movimenti del mare. La municipalità di Tateyama, nella prefettura di Chiba a est della capitale, ha invitato i residenti nelle zone costiere ad evacuare.
Alla base delle onde anomale ci sarebbero dei terremoti superficiali: a segnalarli l'ufficio geologico statunitense. Il più forte, di magnitudo 5.4, è stato registrato alle 5:17 del mattino, le 22:17 in Italia, con epicentro a circa 551 chilometri a sud di Shimoda.
I media locali hanno riferito del capovolgimento di alcune imbarcazioni nelle isole di Hachijo e Kozu, fortunatamente senza alcun danno grave.
Com'è noto, il fenomeno degli tsunami è piuttosto comune in Giappone. Già lo scorso giovedì, onde piuttosto elevate si erano infrante sulla catena di isole di Izu, dopo un terremoto di magnitudo 6,5 nell'Oceano Pacifico. La scossa è avvenuta alle 11 ora locale, le 4 in Italia, di giovedì 5 ottobre.
L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano ha riportato i dati del sisma: l'ipocentro era a circa 15 km di profondità, mentre l'epicentro è stato identificato a sudovest dell'isola di Torishima. L'Agenzia meteorologica giapponese aveva dato l'allarme attraverso un avviso di possibile onda anomala di circa un metro di altezza per le coste delle isole Izu. Annunciata anche una possibile variazione lieve dei livelli del mare nel Giappone meridionale.