Hamas si dice pronta ad una lunga guerra con Israele. A confermare questa ipotesi è Ali Barakeh, membro della leadership del gruppo in esilio a Beirut. Hamas è disposta a ricorrere a decine di ostaggi prigionieri a Gaza come merce di scambio per il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all'estero, come ad esempio quelli imprigionati negli Stati Uniti.
Nel sottolineare che in pochi sapessero dell'incursione del gruppo militante in Israele, Barakeh ha smentito l'ipotesi che l'Iran avrebbe contribuito a pianificare l'attacco. Alleati come l'Iran e gli Hezbollah libanesi, tuttavia, "si uniranno alla battaglia" se Gaza diverrà teatro di "una guerra di annientamento".
Nella notte, diversi scontri a fuoco hanno coinvolto l'esercito di Israele e i miliziani di Hamas lungo il confine della Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz.
Le Forze di difesa israeliane hanno colpito oltre 200 obiettivi nella Striscia di Gaza nella notte. Tra i bersagli c'era un deposito di armi in una moschea, un appartamento usato da Hamas e altri punti sensibili per i militari.
Secondo il portavoce delle Forze di difesa israeliane, dopo l'attacco armato di Hamas l'esercito di Tel Aviv avrebbe ripreso il controllo della situazione al confine. Daniel Hagari ha spiegato che, nell'ultimo giorno, "non un solo terrorista è entrato attraverso la barriera" distrutta tre giorni fa dai miliziani in diversi punti.
Il bilancio delle vittime di questo sanguinoso conflitto continua a crescere sempre di più. Sono almeno 124 i soldati e 37 gli agenti di polizia israeliani uccisi da sabato scorso durante gli scontri con i palestinesi, secondo fonti dell'esercito. Tra loro anche Jonathan Steinberg, comandante della Brigata Nahal e il colonnello Roi Levy, 44 anni, comandante dell'unità Ghost.
Più incerto il numero delle persone in ostaggio, ma secondo le prime indiscrezioni l'esercito avrebbe informato un centinaio di famiglie che i loro parenti sono prigionieri di Hamas.
Ancor più tragico il numero di morti nella fazione palestinese: le forze israeliane a Gaza hanno mietuto 704 vittime, tra cui 143 bambini e 105 donne. Circa 4.000 i feriti, secondo i dati del ministero della Sanità palestinese.
Altri due voli militari disposti dalla Farnesina per permettere agli italiani ancora in Israele di far rientro nel nostro Paese. Il Ministero degli Esteri sta monitorando attentamente la situazione, in sinergia con l'Ambasciata di Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme.
Vista la progressiva scarsità di voli commerciali, il Ministero ha programmato questa soluzione alternativa. Tra oggi e domani, mercoledì 11 ottobre, da Tel Aviv partiranno quattro voli per Roma. Due di questi saranno a bordo del vettore commerciale NEOS, a tariffe calmierate. Gli altri due voli saranno coordinati direttamente dall'Unità di Crisi della Farnesina in collaborazione con il Ministero della Difesa.
L'Unità di Crisi, in coordinamento con l'Ambasciata a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme, restano al lavoro per monitorare la situazione.