Ribadire la vicinanza degli Usa nei confronti di Israele: questo lo scopo della missione del segretario di Stato Antony Blinken a Tel Aviv. L'emissario del presidente Joe Biden ha incontrato Benjamin Netanyahu presso la sede del Ministero della Difesa.
Chiaro ed esplicito il messaggio di Blinken in occasione della stretta di mano con il premier israeliano.
La presenza del rappresentante statunitense in Medio Oriente sembra avere il chiaro intento di prevenire un'escalation del conflitto, ravvivato lo scorso 7 ottobre dopo gli attacchi terroristici da parte di Hamas.
Blinken è atterrato all'aeroporto Ben Gurion nella mattinata di oggi, giovedì 12 ottobre. Ad accoglierlo c'erano numerosi funzionari, tra cui il ministro degli Esteri Eli Cohen. Prima tappa per l'emissario americano la sede del Ministero della Difesa di Tel Aviv, per l'incontro con Netanyahu.
Un faccia a faccia che ha visto coinvolti diversi interpreti, a cominciare dal ministro della Difesa Yoav Gallant. Presenti anche i due nuovi ministri senza portafoglio nominati per la gestione dell'emergenza, Benny Gantz e Gadi Eisenkot, entrambi ex capi di Stato Maggiore.
Per la parte americana c'erano invece l'ambasciatore ad interim degli Stati Uniti in Israele, il sottosegretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente e il consigliere diplomatico. Nella sua fitta agenda, Blinken ha in programma anche un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog.
In conferenza stampa con accanto Netanyahu, Blinken ha posto l'accento su una "litania del terrore e disumanità che ricorda il peggio dell'Isis" e si è fatto portavoce di un messaggio dalla Casa Bianca.
Blinken si è poi focalizzato sui cittadini americani in terra israeliana. Almeno 22 di loro sono già stati uccisi, mentre non si sa quanti altri ce ne siano tra le decine di prigionieri di Hamas. Un numero che "probabilmente aumenterà".
Parole che hanno toccato profondamente il ministro degli Esteri dello Stato ebraico Eli Cohen, che ha sottolineato come il popolo di Israele "non dimenticherà mai il sostegno dell'America in questi giorni difficili". Poi i dovuti ringraziamenti a Blinken e a Biden "per la loro inequivocabile posizione a fianco di Israele, condannando il terrorismo e sostenendo il diritto dello Stato di Israele di difendere se stesso e i suoi cittadini".
Gli impegni di Blinken in Medio Oriente non si esauriscono oggi. Domani, il diplomatico sarà ad Amman per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen Abbas e il re giordano Abdullah II.