Continua ad infuriare il conflitto fra Palestina ed Israele: sale a 2.670 il numero di morti a Gaza, con circa 1.000 dispersi sotto le macerie, mentre sono 600.000 gli abitanti trasferitisi a Sud. Le Nazioni Unite affermano che è in corso una pulizia etnica nella striscia di Gaza, con Israele che ha consentito di rifornire almeno d'acqua le persone lì presenti. La Cina chiede che tutti gli stati islamici siano concordi sulla causa palestinese.
Sul loro profilo X, le Forze armate israeliane hanno riferito di aver ucciso Ma'tez Eid, il comandante del distretto meridionale della sicurezza nazionale di Hamas. Notizia ancora da confermare con fonti indipendenti, ma al tweet è stato allegato un video che non lascerebbe dubbi:
Nella traduzione del post si può leggere:
Sempre secondo fonti israeliane, Hamas avrebbe con sé 155 ostaggi, con il segretario dell'ONU Guterres che ha chiesto di liberarli senza condizioni, permettendo al contempo l'afflusso di acqua e medicinali nella striscia di Gaza. Sale nel frattempo la preoccupazione internazionale su un possibile allargamento del conflitto. Un missile, non si sa sparato da chi, ha colpito oggi il quartier generale dell'Unifil a Naqoura, senza fare vittime.
Un'esperta di diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, ha avvertito che i palestinesi corrono il grave pericolo di una pulizia etnica di massa e ha invitato la comunità internazionale a mediare urgentemente un cessate il fuoco tra Hamas e le forze di occupazione israeliane:
La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, ha smentito una notizia apparta su alcuni media israeliani, secondo la quale il presidente Joe Biden sarebbe stato invitato in Israele dal premier Benyamin Netanyahu. Non ci sono nuovi viaggi in programma, ma il sostegno degli Stati Uniti sarà forte e chiaro. Così si è espresso Biden:
Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, ha affermato in colloquio telefonico con il suo omologo iraniano che la Cina sostiene i diritti nazionali del popolo palestinese, chiedendo però che si faccia tutto il possibile per evitare sofferenze ai civili. Gli stati islamici dovrebbero "parlare con una sola voce", tenendo conto che "il diritto palestinese ad uno stato è stato messo da parte da tempo".
Infine, l'Iran ha minacciato gli Stati Uniti su una possibile escalation della guerra. Come ha detto sempre il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in un'intervista ad al Jazeera: