Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato un’informativa alla Camera a proposito della situazione riguardo i flussi migratori. È notizia di qualche giorno fa la ripresa degli sbarchi a Lampedusa e, di conseguenza, di nuovi trasferimenti dei migranti verso altri centri sparsi per la penisola. Il ministro ribadisce come l’acuirsi dei conflitti internazionali non può che avere un impatto anche sui flussi migratori.
Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi migratori è costituito dai conflitti armati. E in questo momento alle porte dell’Europa ce ne sono due, la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi. Senza dimenticare che il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista e ieri sera a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini svedesi.
Migranti, Piantedosi: Dobbiamo realizzare rapidamente i contenuti dell’accordo tra Ue e Tunisia
Il ministro prosegue nelle sue dichiarazioni evidenziano la necessità di agire tempestivamente in relazione al fenomeno migratorio. Ciò può succedere avvalendosi soprattutto degli accordi bilaterali con i paesi di origine dei flussi, in primo luogo la Tunisia.
Anche sulla base di questa evoluzione dei flussi migratori, il Governo ha, pertanto, intensificato le relazioni bilaterali con la leadership tunisina facendosi interprete, in tutte le sedi internazionali, delle necessità di un Paese che vuole collaborare lealmente nella lotta all’immigrazione illegale ma è soffocato da una crisi economica fortissima. Credo, quindi, che sia interesse di tutte le parti realizzare rapidamente i contenuti dell’accordo stipulato tra Ue e Tunisia, nella conclusione del quale l’Italia ha giocato un ruolo determinante.
Piantedosi: Efficienti le misure adottate per Lampedusa
Piantedosi prosegue poi facendo un riferimento esplicito a Lampedusa, alle sue ridotte dimensioni e al contempo allo sforzo di cui deve farsi carico a causa della sua posizione, al centro del Mediterraneo. Nelle settimane precedenti i migranti ospitati sono arrivati a superare numericamente la popolazione dell’intera isola, creando un sovraffollamento non più gestibile ed ora scongiurato grazie alle iniziative del governo.
Da un’isola di circa 6.000 abitanti, posta al centro del Mediterraneo abbiamo trasferito 64.051 persone nel solo periodo dal 1° giugno al 30 settembre. Nello stesso periodo è stata registrata una media di 1.214 presenze giornaliere, con un picco di 6.344 il 13 settembre.Tuttavia, l’impatto delle iniziative adottate per il potenziamento del dispositivo di trasferimento ha consentito già il 16 settembre di ridurre le presenze a 1.796 ospiti, ossia di 4.548 unità in sole 72 ore. L’andamento delle presenze nel mese di ottobre, con una media giornaliera diminuita a 256,8 unità, testimonia ulteriormente l’efficienza delle iniziative adottate che hanno consentito di contenere le presenze sempre entro il limite di 640 unità corrispondente all’attuale capienza del centro.
Infine, conclude il ministro dell’Interno, si lavora ad una richiesta formale verso l’Unione Europea per un aumento dei fondi verso i Centri per i rimpatri. Egli, così come il governo intero, punta sul fatto che si tratti di strutture che potrebbero essere funzionali a tutta Europa riguardo la gestione dei migranti, tema che ha causato tensioni tra Italia e Germania di recente e che potrebbe causarne di nuove.
Abbiamo varato un programma per l’incremento dei Centri per i rimpatri per la cui realizzazione chiediamo che l’Unione europea ci supporti con risorse finanziarie straordinarie. Si tratta, infatti, di strutture che tornano a beneficio dell’intera Unione e i cui oneri, quindi, non è ragionevole che siano sostenuti dai soli Stati maggiormente esposti agli arrivi.