Ha parlato la moglie dell'attentatore di Bruxelles, il tunisino che lunedì sera mentre era in corso Belgio-Svezia ha ucciso due tifosi svedesi a colpi di kalashnikov, lo ha fatto in forma anonima al quotidiano belga Het Laatste Nieuws.
Dopo aver visto il video dell'attacco e aver riconosciuto l'uomo la donna si è recata in una stazione di polizia con la figlia piccola per il timore che Lassoued potesse tornare a casa.
Sono state sedici ore lunghissime quelle trascorse dalla donna con la polizia dopo la partita, dopodiché è riuscita a tornare a casa. La donna ha rivelato poi la preoccupazione di raccontare l'accaduto ai suoi figli.
La donna lavorava come parrucchiera ed era molto popolare nella zona dove abitavano. I vicini di casa descrivono la coppia come persone amichevoli, ma c'era qualche segno di radicalizzazione. Negli ultimi tempi l'uomo era diventato molto severo e costringeva la figlia ad indossare il velo, nonostante l'età molto piccola.
Negli ultimi giorni della sua vita sui Social Abdesalem manifestava idee estreme, invocando attacchi di Hamas contro Israele.
Queste le parole della moglie sul suo futuro.