È notizia di una manciata di ore fa la sospensione di Schengen, ripristinando i controlli alla frontiera con la Slovenia. Si tratta di una misura temporanea prevista per 10 giorni a partire da sabato 21 ottobre, potrà poi essere prorogata. A fornire delucidazioni in merito a questo stop è il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che ha ribadito l’assenza di rischi per eventuali attentati ma che non è possibile sottovalutare nulla.
Il ministro Tajani ribadisce ancora una volta l’assenza di segnali per imminenti attentati ma l’allerta resta alta, evidenziando perciò la volontà di non abbassare la guardia.
Rivendica la sospensione del trattato di Schengen il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che ne ha spiegato le ragioni sul proprio profilo social.
Si era già vociferato di questo provvedimento in occasione dell’intensificarsi della crisi migratoria del settembre scorso, periodo in cui i rapporti con la Germania avevano toccato i minimi storici. Il focus in quel frangente era la Francia, che aveva intensificato i controlli alla frontiera di Ventimiglia e la questione relativa al meccanismo volontario di solidarietà a proposito della redistribuzione dei migranti.
Pur non essendoci in Italia un concreto rischio attentati, l’allarme terrorismo riguarda tutta Europa, con particolare attenzione al Belgio (nell’attacco di Bruxelles hanno perso la vita due cittadini svedesi) e alla Francia.