La polizia belga ha fermato un nuovo sospetto per l'attacco a Bruxelles. Lo ha rivelato la procura federale del Belgio in una nota.
Stando all'annuncio, l'individuo "sarà ascoltato dagli investigatori" in merito ad un "possibile coinvolgimento in relazione all'arma utilizzata da Abdesalem Lassoued". Sarà compito del giudice istruttore decidere se l'indiziato dovrà "comparire davanti a lui" e "se sarà emesso un mandato d'arresto".
Stando all'appunto della procura belga, l'ipotesi è che l'individuo fermato possa aver fornito l'arma al killer. Quest'ultimo, lo scorso 16 ottobre, aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco all'indirizzo di tre tifosi svedesi, giunti in città per assistere alla partita di calcio tra Belgio e Svezia.
Un atto perpetrato all'urlo di "Allah Akbar": ne aveva uccisi due e ferito il terzo, prima di essere arrestato dalle forze dell'ordine. In seguito è emerso come l'uomo fosse evaso da una prigione tunisina, con le autorità belghe che avevano ricevuto una richiesta di estradizione nell'agosto 2022.
Una pratica inevasa considerata un "errore monumentale" dal ministro della Giustizia di Bruxelles Vincent Van Quickenborne, dimessosi venerdì 20 ottobre in seguito all'accaduto.
Ieri, martedì 24 ottobre, altri due uomini sono stati incriminati da un giudice di Bruxelles. Residenti nella regione di Parigi, sono considerati "probabilmente legati all'autore dell'attentato" del 16 ottobre scorso. Lo ha annunciato la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) all'agenzia di stampa Afp.
Le accuse nei confronti dei due, presentati al giudice istruttore nella giornata di lunedì 23 ottobre, sono quelle di associazione terroristica e complicità nell'omicidio dei due tifosi svedesi. Si trovano ora in custodia cautelare, come fa sapere il Pnat.
Proseguono nel frattempo le indagini "per chiarire i loro legami" con il responsabile dell'attacco, il 45enne tunisino radicalizzato Abdesalem Lassoued.