Le dichiarazioni di Guterres di ieri sera ha suscitato tantissimo clamore e rabbia in Israele, lo Stato ebraico ha infatti deciso di negare i visti ai funzionari dell'Onu. Una presa di posizione molto dura da parte di Israele che ha fatto storcere il naso a tanti tra tutti c'è il presidente turco Erdogan che ha de facto rotto le relazioni con lo Stato ebraico accusandolo di compiere crimini contro l'umanità.
Quelli che dovrebbero essere i tavoli della pace si trasformano in occasioni per fomentare ulteriormente polemiche. Nella giornata di ieri il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha voluto ricordare in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza la storia del conflitto tra israeliani e palestinesi ribadendo che gli attacchi di Hamas sono il frutto di anni di segregazione.
Una presa di posizione che ha fatto infuriare gli alti vertici israeliani. Il primo a condannare le parole del segretario delle Nazioni Unite è stato l'ambasciatore israeliano alle NU Gilad Erdan che ha ribadito l'importanza di sradicare Hamas per il bene dello Stato ebraico. Erdan ha poi ribadito che Israele negherà il visto di ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite dopo l'intervento di ieri. Alla voce di Erdan si è unito anche il ministro degli Esteri Eli Cohen che si è rifiutato di incontrare Guterres. Adesso saranno negati i visti ai funzionari delle Nazioni Unite, Erdan ha commentato così la scelta:
Sembrava che dovesse essere -l'improbabile- ago della bilancia assieme a Putin e bin Salman nel conflitto che vede coinvolte Hamas ed Israele. Oggi il presidente turco fa dietrofront e attacca frontalmente lo Stato ebraico e le sue scelte dopo il 7 ottobre: per Erdogan, Israele si starebbe macchiando di crimini contro l'umanità per le azioni contro Gaza. Il presidente turco fa un passo indietro anche su Hamas definendo i miliziani islamisti come "liberatori e non terroristi". Una posizione che sorprende soprattutto in virtù del fatto che ieri il presidente turco ha invitato alcuni esponenti del gruppo islamico a lasciare il Paese.